Cronache

Niccolò Bettarini: "Gli ultrà hanno fatto picchiare i miei aggressori in cella"

La telefonata tra Niccolò Bettarini e un amico: "I capi della curva dell'Inter hanno fatto picchiare i miei aggressori, li hanno fatti gonfiare come 'le prugnè sia dagli sbirri che dai detenuti"

Niccolò Bettarini: "Gli ultrà hanno fatto picchiare i miei aggressori in cella"

"Gli ultras hanno fatto picchiare in carcere i miei aggressori". A dirlo, in una intercettazione agli atti dell'inchiesta, sarebbe Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini picchiato a inizio luglio davanti alla discoteca Old Fashion di Milano.

Secondo la conversazione registrata il 7 luglio scorso, mentre il 19enne era ancora ricoverato in ospedale. Parlando con un amico, il giovane avrebbe raccontato "di avere ricevuto in ospedale la visita dei capi della curva dell'Inter che gli hanno detto che a San Vittore hanno fatto picchiare i suoi aggressori, li hanno fatti gonfiare come le prugne sia dagli sbirri che quelli dentro". Poi avrebbe aggiunto: "Ora c'è uno dell'Inter che vuole parlare con me e sapere chi è stato ad aggredirmi".

Un pestaggio comunque smentito dal pm Elio Ramondini che ha condotto le indagini. Così come hanno smentito i capi ultrà dell'Inter: "Non conosciamo Bettarini", hanno detto attraverso l'avvocato Mirko Perlino, "Non abbiamo mai fatto visita in carcere alle persone arrestate per la sua aggressione né, soprattutto, le abbiamo fatte picchiare". Il legale ha detto anche che il suo assistito Alessandro Ferzoco (tra i 4 in carcere) non gli ha riferito di nessun pestaggio subìto.

Per la violenta aggressione con un coltello sono finite in carcere quattro persone, due italiani di 24 e 29 anni e due albanesi di 23 e 29 anni. Ora spunta la telefonata in cui Bettarini ricostruisce le fasi della lite, ricordando a un certo punto di avere risposto "con un cartone" alle provocazioni sia fisiche che verbali di un giovane albanese.

"Mi ricordo che noi stavano andando al paninarolo e poi la Zoe ha urlato dall'altra parte della strada", confidava all'amico il 19enne, "Siccome la Zoe ha urlato io cioè senza pensarci sono corso. E mi ha detto che stavano prendendo Andrea Ilardo che va beh sì è mio amico ma non di certo come voi... Allora boh sono arrivato da 'sto albarolo e gli faccio... 'Oh, lo mollate o no?'. E lui mi fa: 'Hai gli orecchini come i miei'. E boom da lì, fra... 10-15 persone non, c'ho capito più un cazzo... E poi no va beh però meglio così... che è andata bene, per come poteva andare".

Poi a un altro amico Niccolò ricorda che il giovane albanese gli si è avvicinato e, dopo avere constatato di avere i suoi stessi orecchini, "mi ha dato un buffettino in faccia, io gli ho dato un cartone...". All'amico che gli dice di avere reagito male, Bettarini risponde: "Ho capito zio ma che ti devo dire... Cioè...e poi no, me li sono trovati 15 addosso fra, è successo un puttanaio... da lì non ho capito più niente... mi stavo alzando ancora... io non avevo riconosciuto che mi avevano fessato".

Sempre fonti della procura smentiscono però che il giovane abbia tirato "un cartone" in risposta alle provocazioni verbali e fisiche ("un buffetto") provenienti dal giovane albanese che poi è stato arrestato.

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