Cronache

La nonnina al voto da un secolo

In quel lontano 2 giugno 1946 che introdusse il suffragio universale in Italia, consentendo pure alle donne di essere pienamente cittadine, «nonna Luisa» - che all'epoca era «solo» una bella mamma 35enne - raggiunse a piedi il seggio di Belvedere, a Città di Castello (Perugia), pur di votare e scegliere tra repubblica e monarchia. Da allora la signora Luisa Zappitelli (nella foto), che oggi ha 108 anni ed è bisnonna, non si è persa neppure una tornata elettorale: una raffica di votazioni (nazionali, locali e referendum vari) che avrebbe stroncato il più fanatico dei politologi. Ma non lei. Il dubbio di astenersi non l'ha mai sfiorata; anche se fosse accaduto, lei lo avrebbe allontanato come si fa con le mosche che ti ronzano sul naso.

Una vita, quella di Luisa, tutta casa e chiesa. E seggio. Tanto da meritarsi ieri una copia ad honorem della Costituzione e una bandiera tricolore. A consegnare i due doni patriottici è stato il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, riempiendo di elogi la «nonna d'Italia». Altro che bacchetta(rla)... Un esempio civico da Guinness dei primati che non è passato inosservato nemmeno al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l'8 marzo 2018, in occasione della Giornata internazionale della donna, durante la cerimonia al Quirinale rivolse «un saluto affettuoso alla signora Luisa Zappitelli, che anche domenica scorsa si è recata alle urne, nella sua Città di Castello, come ha sempre fatto dal giorno dell'elezione dell'Assemblea costituente: un esempio per tutti».

Da parte sua la signora Luisa, circondata da figli, nipoti e pronipoti, ha già dichiarato di essere pronta per «l'imminente ritorno alle urne»; «questo governo ha le ore contate», assicura. E come non crederle? Lei, in materia, ha un'esperienza secolare. Ne ha viste di cotte e di crude. Da un Re fino a un Conte.

Anche se la politica ha poco o nulla di nobile.

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