Cronache

Pachistano urla "Odio l'Italia" Poi rompe i vetri di dieci auto

Incurante dell'indignazione dei testimoni, in seguito all'accaduto il pachistano ha cercato di allontanarsi dal luogo utilizzando i bus urbani

Pachistano urla "Odio l'Italia" Poi rompe i vetri di dieci auto

Il suo odio profondo contro l'Italia lo ha urlato a squarciagola più e più volte all'alba del 30 agosto a Lecce. Usman Muhammad, pachistano 27enne residente a Monteroni di Lecce ma senza fissa dimora e beneficiario di un permesso di soggiorno con protezione sussidiaria, è poi passato dalle parole ai fatti. Non erano ancora le 7 del mattino quando lo straniero, già noto alle forze dell'ordine per episodi passati di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, ha richiamato l'attenzione dei residenti della zona nei pressi della stazione ferroviaria, poco distante dall'Ufficio immigrazione della questura del capoluogo salentino. Muhammad in preda ad una violenta rabbia ha pronunciato ripetutamente il suo odio nei confronti del Paese che lo ha accolto. Poi, con furia crescente, ha recuperato alcuni sassi dalle aiuole di viale Oronzo Quarta e li ha scagliati contro alcune autovetture. Conseguenza di questo folle gesto dodici automobili intestate a ignari cittadini con i vetri in frantumi.

L'uomo è stato ripreso con i cellulari da diverse persone accorse in strada o uscite sui balconi poiché allarmate dalle grida. Incurante dell'indignazione dei testimoni, il responsabile in seguito all'accaduto ha cercato di allontanarsi dal luogo utilizzando i bus urbani in transito nei pressi della stazione. Tuttavia poco dopo è stato fermato dai Carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Lecce e accompagnato presso il comando provinciale. Dall'analisi dei filmati acquisiti dagli impianti di videosorveglianza installati in zona, i militari hanno ricostruito la condotta del giovane che, oltre alle pietre, ha persino utilizzato una mattonella staccata dal marciapiede. Al termine dell'interrogatorio e delle formalità di rito, e su disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica del capoluogo salentino, il pachistano è stato condotto presso il carcere di Borgo San Nicola.

Dovrà rispondere dell'accusa di danneggiamento aggravato di beni esposti per necessità alla pubblica fede.

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