Cronache

Ora i gay attaccano Radio Maria: "Stop ai finanziamenti pubblici"

In tre anni oltre due milioni di fondi statali. Il Gay Center: "Vive di soldi pubblici e fa campagne omofobe"

Ora i gay attaccano Radio Maria: "Stop ai finanziamenti pubblici"

Radio Maria è ancora nell'occhio del ciclone. Dopo le polemiche su padre Giovanni Cavalcoli, secondo il quale il terremoto che ha devastato il Centro Italia non sarebbe altro che "il castigo di Dio" per la legge sulle unioni civili, spuntano le cifre dei finanziamenti pubblici che mandano su tutte le furie la comunità omosessuale. "Siamo al paradosso di avere una radio privata che vive di soldi pubblici - tuona il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo - e fa campagne omofobe fino a giustificare il terremoto come un castigo divino per colpa delle unioni civili".

La teoria di padre Giovanni Cavalcoli ha fatto infuriare persino papa Francesco. Tanto che il Vaticano ha ufficialmente preso le distanze dalle sue dichiarazioni costringendo Radio Maria a sospendere la trasmissione mensile affidata al religioso. A infiammare la polemica ci pensa Repubblica che oggi ha pubblicato i conti della radio. Da qui emerge come lo Stato italiano che, a detta di padre Cavalcoli, avrebbe scatenato "il castigo di Dio" del sisma, sia il finanziatore numero uno dell'emittente. "Negli ultimi tre anni di cui si conoscono le cifre, ha incassato 779mila euro per il 2011, 730mila per il 2012 e 581mila per il 2013: due milioni e 90 mila euro nel triennio", si legge su Repubblica che spiega come il finanziamento sia a titolo di "mero sostegno, in base a una legge di 18 anni fa varata per sostenere le emittenti locali che però le assicura un canale privilegiato".

La notizia dei finanziamenti pubblici ha mandato su tutte le furie la comunità omosessuale. Che ha subito chiesto al premier Matteo Renzi di interrompere immedtiatamente i finanziamenti pubblici a Radio Maria. "Siamo al paradosso di avere una radio privata che vive di soldi pubblici - attacca Marrazzo - e fa campagne omofobe fino a giustificare il terremoto come un castigo divino per colpa delle unioni civili. Un'affermazione violenta in primis verso le popolazioni colpite dal sisma".

Per il portavoce di Gay Center, i soldi versati a Radio Maria "sarebbero più utili se reinvestiti nella ricostruzione delle zone terremotate".

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