Cronache

Il Papa apre il Sinodo sui giovani. Polemiche per la sigla "Lgbt"

Papa Francesco, questa mattina, ha inaugurato il Sinodo dei vescovi sui giovani. Ma è già tempo di polemica per il documento dell'evento. Nel testo è presente l'acronimo "Lgbt".

Il Papa apre il Sinodo sui giovani. Polemiche per la sigla "Lgbt"

Papa Francesco ha aperto questa mattina il Sinodo dei vescovi sui giovani. La Chiesa cattolica ha intenzione di trovare delle soluzioni per la crisi delle vocazioni. Il pontefice argentino si è rivolto alle giovani generazioni citando il poeta Holderlin: "L'uomo mantenga quello che il bambino ha promesso". Una scelta inaspettata. E si è commosso per la presenza dei due vescovi cinesi invitati dalla Santa Sede, in seguito alla stipulazione dell'accordo provvisorio con il governo di Pechino. Ma è già tempo di polemiche.

Più di un vaticanista ha fatto notare la presenza dell'acronimo "Lgbt" all'interno di un documento di lavoro dell'assemblea sinodale. Tanto è bastato pe inaugurare una sorta di diatriba dottrinale, che ha coinvolto anche il cardinal Baldisseri, responsabile organizzativo dell'evento iniziato oggi. L'uso della sigla nel testo dipenderebbe da alcune riflessioni preliminari fatte da alcuni giovani cattolici. Ma al porporato italiano è stata segnalato l'assenza del termine "Lgbt" nel primo documento, quello preparatorio e stilato, appunto, da questi ragazzi. "Guarda, non toglierò nulla", ha specificato il cardinale durante una conferenza stampa, come si legge in questo blog. E ancora: "I Padri sinodali discuteranno il testo articolo per articolo. Tutti i testi, anche i più alti del mondo, saranno discussi".

Il fronte conservatore pare abbastanza certo che il Sinodo sia destinato a svolgere un ruolo d'apripista per inserire tematiche care alla comunità Lgbt in alcuni passaggi ufficiali dei documenti. Non sarebbe la prima volta che si parla di riformare la dottrina in senso progressista in relazione a questo aspetto. Qualcuno è arrivato a sostenere che il testo iniziale sia stato "taroccato". Il presunto fine sarebbe quello di escludere dalle questioni di cui dibattere temi considerati poco in linea con le cosiddette "svolte dottrinali" della "Chiesa in uscita" promossa dal papa. La forma straordinaria liturgica, per fare l'esempio citato più spesso, sarebbe stata chiamata in causa da alcuni dei giovani che hanno preso parte ai dialoghi introduttivi, ma sarebbe comunque scomparsa dall'ordine del giorno. Nonostante fosse stata definita da qualcuno dei partecipanti quel "qualcosa in più" in grado di avvicinare alla fede.

Fatto sta che il Santo Padre ha invitato i membri del Sinodo a non cedere "alla tentazione di cadere in posizioni eticistiche o elitarie, come pure dall'attrazione per ideologie astratte che non corrispondono mai alla realtà della nostra gente". "L'amore per il Vangelo e per il popolo che ci è stato affidato - ha continuato l'ex arcivescovo di Buenos Aires ci chiede di allargare lo sguardo e non perdere di vista la missione alla quale ci chiama per puntare a un bene più grande che gioverà a tutti noi. Senza questo atteggiamento, tutti i nostri sforzi saranno vani. Il dono dell'ascolto sincero, orante e il più possibile privo di pregiudizi e condizioni ci permetterà di entrare in comunione con le diverse situazioni che vive il Popolo di Dio". Sarà poi necessario "cambiare" quello che ci "paralizza" e ci "separa" dalle giovani generazioni. Ma la stoccata è stata riservata tanto ai "mercanti di morte", quelli che "opprimono la loro vita e oscurano la loro visione", gli stessi ai quali la Chiesa sarebbe chiamata a strappare i ragazzi. Papa Bergoglio ha voluto porre l'accento pure sul fenomeno della precareità lavorativa ed esistenziale: "La speranza ci interpella, ci smuove e rompe il conformismo del “si è sempre fatto così”, e ci chiede di alzarci per guardare direttamente il volto dei giovani e le situazioni in cui si trovano. La stessa speranza ci chiede di lavorare per rovesciare le situazioni di precarietà, di esclusione e di violenza, alle quali sono esposti i nostri ragazzi".

Papa Francesco ha salutato i vescovi cinesi presenti.

Il patto con il 'dragone' ha già dato tre frutti: il riconoscimento di otto vescovi considerati illegittimi, l'isituzione di una nuova diocesi e la prima storica presenza di due presuli cinesi a un Sinodo della Chiesa cattolica.

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