Cronache

Papa Francesco a un gay vittima di abusi: "Dio ti ama come sei"

Papa Francesco avrebbe detto a una vittima, oggi omosessuale, abusata da Karadima: "Dio ti ama come sei". Dimessi altri quindici sacerdoti cileni. La Chiesa cilena travolta dalla piaga della pedofilia

Papa Francesco a un gay vittima di abusi: "Dio ti ama come sei"

Papa Francesco ha rivolto parole di conforto a un uomo cileno, oggi omosessuale, che è stato vittima di abusi in Cile. Dio, avrebbe detto il pontefice secondo quanto raccontato dalla vittima, ti ha creato così e ti ama come sei.

Juan Carlos Cruz, che ha raccontato questo aneddoto, è una delle vittime di padre Karadima. Il sacerdote carismatico è stato condannato a una vita di preghiera e penitenza. Il caso riguardante gli abusi avvenuti all'interno della Chiesa del Cile è stato riaperto grazie al dossier del "plenipotenziario" per la lotta alla pedofilia: l'arcivescovo Charles Scicluna. Migliaia di pagine sottoposte a Bergoglio dalle quali sono emersi "gravi indizi". Parte del clero formato da Karadima è accusato di aver preso parte e/o aver assistito a degli episodi di abuso ai danni di minori. Altri sacerdoti non sono collegati a Karadima, ma sono comunque accusati delle stesse nefandezze.

Il Vaticano è stato in qualche modo "costretto" a convocare l'episcopato della Chiesa cilena presso la Santa Sede. Le dimissioni in blocco dei vescovi rappresentano, per ora, la conseguenza più eclatante. Juan Carlos Cruz, stando a quanto raccontato, avrebbe ricevuto da Bergoglio comprensione e scuse: "Mi ha detto 'Juan Carlos, il fatto che tu sia gay non importa. Dio ti ha fatto in questo modo e ti ama in questo modo e a me non interessa. Il Papa ti ama come sei. Devi essere felice di chi tu sia'". C'è da dire, tuttavia, che il virgolettato in questione non ha ancora trovato riscontri ufficiali e che non è stato confermato della Santa Sede. Papa Francesco è stato spesso criticato per le sue posizioni in merito al tema della omosessualità. Se queste parole venissero accertate, rappresenterebbero allora una sorta di manifesto del pensiero al riguardo del pontefice argentino.

Gli abusi avvenuti in Cile, intanto, continuano a far discutere. Nella diocesi di Rancagua sono stati sospesi ben quindici sacerdoti. L'impressione è che l'indagine sia partita in modo tardivo e che adesso si intervenga in evidente ritardo. Un prete, secondo quanto riportato da La Stampa, ha confessato di aver inviato alcune sue fotografie che lo ritraevano nudo a dei ragazzi. La piaga pedofilia sta travolgendo l'episcopato cileno in blocco. Tornando alla vicenda di Juan Carlos Cruz, sembra che il tema dell'omosessualità sia stato affrontato durante l'incontro con il Santo Padre per via delle accuse di alcuni vescovi. Questi avrebbero dato a Cruz del "pervertito" per dimostrare l'infondatezza delle sue affermazioni. Un tema, insomma, sollevato in modo strumentale. Dopo "Chi sono io per giudicare...", Papa Bergoglio avrebbe definitivamente chiarito il suo pensiero sull'omosessualità.

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