Pavia, gli occupano il box e poi lo pestano a sangue
21 Giugno 2015 - 14:57"Mi hanno picchiato e inseguito con coltello e spranghe dopo che gli avevo chiesto di liberare la mia proprietà. Quanto dovrò aspettare per riavere la mia proprietà?"
Brutto fine settimana per Marco De Vita, 39 anni, della provincia di Pavia. Venuto a sapere che il box di sua proprietà, in una palazzina di Castello d'Agogna (Pv), era stato occupato abusivamente, si è recato sul posto (lui abita da un'altra parte) per rendersi conto di persona di quanto stava accadendo e rientrare in possesso dell'immobile. "Appena mi sono avvicinato al box - racconta - sono stato raggiunto da un nordafricano che stava caricando e scaricando merce di dubbia provenienza da un furgone. Prima mi ha intimato di andarmene e subito dopo mi ha aggredito con calci e pugni cercando di afferrare delle spranghe di ferro che aveva a portata di mano".
Ovviamente De Vita non è rimasto a guardare e ha cercato di difendersi. Con destrezza è riuscito a portare a terra l'aggressore, mettendolo in posizione di strangolamento. Ma a quel punto è stato colpito alle spalle da altri nordafricani e subito dopo è arrivata una donna che gli è andata incontro armata di coltello. Circondato e solo contro diverse persone, ha liberato l'uomo che teneva bloccato e si è allontanato velocemente. I nordafricani l'hanno inseguito, uno di loro, quello con cui era nato l'alterco, armato di una spranga da cantiere di circa due metri. L'inseguimento è andato avanti per alcuni minuti, lungo la via principale del paese (la SS 494): "Per fortuna a un certo punto ho visto arrivare a soccorrermi il fabbro che avevo chiamato per cambiare la serratura del mio box".
Subito dopo De Vita si è presentato alla stazione dei carabinieri di Mortara per sporgere denuncia. Gli uomini dell'arma si sono subito recati sul posto e sono riusciti a identificare i due aggressori (l'uomo e la donna armata di coltello): "Questi ultimi - prosegue De Vita - hanno continuato a minacciarmi e insultarmi, con tanto di sputi, continuando a fare i padroni del mio box".
A questo racconto, triste e inquietante, si deve aggiungere un altro grave dettaglio: De Vita ha dovuto chiamare il carroattrezzi perché, durante la sua fuga, gli avevano tagliato le gomme dell'auto. Doppio danno, dunque: il box occupato e le gomme dell'auto fuori uso. E per le botte subite, di cui porta ancora i segni sul volto, si è dovuto far medicare al pronto soccorso. Ancora oggi è molto dolorante per i colpi presi, specie alla testa.
"I carabinieri mi hanno detto di denunciare gli occupanti e di produrre i documenti attestanti la proprietà del box". Cosa che farà quanto prima. De Vita non pretende vendette chiede solo di rientrare in possesso di quanto gli è stato tolto. "E chi si è appropriato del mio box ne risponda davanti alla legge", aggiunge preoccupato. Il suo timore più grande, ora, è che le istituzioni lo lascino solo: "Quanto tempo dovrà passare prima che possa tornare in possesso della mia proprietà?". E ancora: "Possibile che la palazzina dove si trova il box debba rimanere in questo stato di anarchia con diversi appartamenti e box occupati?". La cosa ancor peggiore, aggiunge De Vita, è che "chi occupa abusivamente una proprietà altrui si senta in diritto di difenderla con violenza e strafottenza".
Non c'è cosa peggiore, in effetti, dell'illegalità tollerata come cosa normale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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