Cronache

Pesta la moglie che gli nega i soldi per le slot machine

È accaduto in provincia di Napoli: la donna finisce in ospedale per aver rifiutato di dare 50 euro al marito. L'uomo è stato arrestato

Pesta la moglie che gli nega i soldi per le slot machine

Massacra di botte la moglie che gli nega i soldi da giocarsi alle slot machine. È accaduto a Portici, nel napoletano, dove un uomo di 42 anni ha perso letteralmente la testa quando la sua consorte, 39 anni, ha decisamente rifiutato di dargli cinquanta euro che il marito avrebbe utilizzato per tentare la fortuna con le slot, le macchinette mangiasoldi del gioco d’azzardo.

Irritato dal rifiuto, l’uomo ha aggredito la moglie mentre erano ancora in casa a discutere. Calci, pugni, schiaffi per “punire” la donna. E non era nemmeno la prima volta. Stando a quanto hanno scoperto i militari che sono intervenuti per sedare la furia del marito violento, infatti, il 42enne dell’hinterland napoletano era avvezzo a ricambiare gli sforzi della moglie per farlo uscire dal vortice dell’azzardo con botte e insulti.

Ma questa volta, per il violento giocatore sono scattate le manette. Trasferito presso la casa circondariale di Poggioreale di Napoli resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Deve rispondere di maltrattamenti e di tentata estorsione. La signora, invece, è stata accompagnata in ospedale, nella vicina Torre del Greco, dove è stata soccorsa e medicata.

Il caso di Portici riporta l’attenzione sulla violenza in famiglia associata alla ludopatia, cioè il bisogno compulsivo di giocare a tutti i costi e nonostante tutto (anche, o forse soprattutto, il buonsenso). Un fenomeno spesso silenzioso e infido che da anni è in cima alle preoccupazioni e ai problemi degli italiani e che, spesso e volentieri, ha rovinato la vita di intere famiglie. nelle scorse settimane è salito alla ribalta del dibattito politico regionale dal momento che, sull’esempio della giunta di Napoli che ha ripreso le iniziative partite dal Nord Italia, molti Comuni hanno “imposto” orari di esercizio alle sale giochi.

Ordinanze e “divieti” che continuano a dividere l’opinione pubblica tra chi ritiene che occorra fermare il proliferare del gioco e chi, invece, pensa che pur fermando le sale pubbliche non si risolverebbe per nulla il problema, anzi, si finirebbe per consegnare molti giocatori ai circuiti sommersi gestiti dal malaffare.

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