Cronache

Il piano della Buona Scuola: ecco come cambia l'istruzione

Tutte le novità sulla formazione scolastica: dalla stabilizzazione dei precari agli esami di maturità passando per le università e gli ausiliari tecnico-amministrativi

Il piano della Buona Scuola: ecco come cambia l'istruzione

Il piano della Buona Scuola del governo Renzi è pronto ad essere varato. Previsto un miliardo di euro, che diventeranno tre miliardi a regime, per stabilizzare i 150mila precari, evitando dunque la multa della Corte di giustizia europea. I professori saranno formati, motivati grazie agli scatti di merito e controllati dalle nuove procedure di autovalutazione scolastiche. Inoltre, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il budget previsto servirà anche per digitalizzare le classi e i servizi amministrativi.

Per quel che riguarda gli esami di maturità, inizialmente il ministro Stefania Giannini aveva ipotizzato di abolire i commissari esterni ritenuti troppo costosi e inutili. I professori dei maturandi sarebbero stati "interni", facendo così risparmiare 147 milioni di euro. Una petizione, lanciata su change.org dal professor Giorgio Alluli, ha raccolto già migliaia di firme: "Un'iniziativa in palese contraddizione con le indicazioni dell'Ocse". Marcia indietro dunque della Giannini e risparmi che si riducono da 650 a 474 milioni di euro.

Nel discorso scuola sono intervenuti anche i sindacati, visto che è previsto il taglio di duemila ausiliari tecnico-amministrativi. Il risparmio si attesterà a 16,9 milioni, che diventeranno 50,7 milioni a regime. I risparmi ottenuti dai 4900 collaboratori prepensionati, di questi ne saranno reintegrati 2900, saranno utilizzati per digitalizzare i servizi amministrativi: computer, email e comunicazioni telematiche.

Si dichiarano soddisfatte le università. Secondo la legge Tremonti il fondo, di circa 6,7 miliardi di euro, avrebbe dovuto subire un taglio di 175 milioni. Alla fine però il taglio sarà solo di 25 milioni.

Per Stefano Paleari, presidente della conferenza dei rettori: "Siamo di fronte ad una stabilizzazione che quanto meno ci mette al ripario da ulteriori tagli".

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