Cronache

Pisa, il ladro ucciso dal gioielliere fu ricevuto in Vaticano dal Papa

Simone Berardi, ladro 43enne ucciso dal gioielliere di Pisa, era nella delegazione carcerati in Vaticano da Papa Francesco per la Pasqua del 2014

Pisa, il ladro ucciso dal gioielliere fu ricevuto in Vaticano dal Papa

Non era sconosciuto alle forze dell'ordine Simone Berardi, il 43enne di Aprilia, ucciso due giorni fa dal gioielliere di Pisa durante una rapina. Fino a marzo scorso il bandito era ancora in carcere, al Don Bosco della città toscana.

Lo avevano valuto come un bravo detenuto. Tanto da dargli pure un premio: il posto nella delegazione di carcerati che nella Pasqua del 2014 è stata ricevuta in Vaticano niente di meno che da Papa Francesco. Era l'udienza generale del 19 febbraio 2014, il papa incontrò nella residenza di Santa Marta 19 detenuti delle carceri di Pisa e Pianosa. "L'incontro, non programmato - scriveva il Quotidiano.net - si è protratto per oltre tre quarti d'ora, nel corso dei quali Francesco ha salutato e benedetto uno a uno i detenuti, dai presenti il momento e' stato definito "bellissimo" e "commovente"". L'incontro avvenne intorno alle 9, quando il papa informato della loro presenza decise di fermarsi e di parlare per quasi tre quarti d'ora con i carcerati prima di uscire per l'udienza generale in piazza San Pietro. "I 19 detenuti incontrati dal Papa - spiegava Avvenire - partecipano a un percorso spirituale nell'ambito del quale i cappellani delle rispettive carceri li hanno accompagnati oggi, giorno dell'udienza generale, in pellegrinaggio a Roma".

Eppure il passato di Simone Berardi e pieno di rapine e violenze. L'ultima condanna lo aveva consegnato per 8 anni e 8 mesi (rito abbreviato) per tentato omicidio, rapina e porto abusivo delle armi. Nel 2010 assaltà con alcuni colleghi la filiale del Monte dei Paschi di Capalbio. Nella fuga i tre banditi non esitarono a sparare contro i carabinieri che ne avevano intercettato la fuga. Entrato coperto da un passamontagna, si fecero dare le chiavi dell'auto da uno dei clienti della banca, chiusero il direttore e i dipendenti in una stanza e poi provarono a fuggire con 60mila euro in tasca. Infine, il conflitto a fuoco con i militari.

Evidentemente rapinare una gioielleria doveva sembrare un colpo facile da mettere a segno. Peccato che Daniele Ferretti, dopo le minacce alla moglie, abbia deciso di sparare colpi di pistola contro i due banditi.

Uccidendo Simone Berardi, l'irreprensibile carcerato finito - chissà perché - alla corte di Bergoglio.

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