Cronache

"La polizia ha le mani legate". Dopo l'aggressione, il nordafricano torna libero

Ennesima aggressione in stazione a Milano: scatta l'arresto per un nordafricano. Ma il magistrato non convalida il fermo e il rapinatore torna libero. Il padre della giovane vittima: "Non abbiamo tutele"

"La polizia ha le mani legate". Dopo l'aggressione, il nordafricano torna libero

Arrestato dalla polizia dopo aver commesso un'aggressione con furto, poco più tardi era già in libertà. Così, un pluripregiudicato senegalese è riuscito a evitare il carcere. Ancora una volta. L'episodio lascia allibiti, eppure non stupisce per quanto non sia così raro. Il racconto dell'ennesima violenza di strada arriva da Milano, dove nella tarda serata di domenica scorsa -15 maggio - un 21enne è stato assalito nei pressi della Stazione centrale. In gruppo lo hanno accerchiato, poi, dopo le minacce con dei cocci di bottiglia, gli hanno strappato il cellulare di mano. Il mattino seguente, l'azione mirata delle forze dell'ordine con il fermo del malintenzionato. Ma il provvedimento è durato poco.

"Il magistrato di turno non ha confermato l'arresto per il rapinatore", racconta a IlGiornale.it il padre della vittima, un attore milanese che per timore di ritorsioni preferisce mantenere l'anonimato. "Non abbiamo tutele, questi malintenzionati potrebbero risalire a noi. Mio figlio dovrà anche cambiare percorso per tornare a casa e non trovarli di nuovo", aggiunge infatti il genitore del ragazzo. Mentre rincasava, quest'ultimo era stato avvicinato da un gruppo di stranieri che volevano spacciare droga, ma al suo rifiuto ripetuto gli animi si sono accesi. Ne è nata una dicussione e il giovane è stato trattenuto, poi spintonato. A quel punto, uno dei malintenzionati si è avvicinato a lui per sottrargli lo smartphone sotto la minaccia di un coltello e di vetri frantumati.

Il mattino seguente, la giovane vittima è tornata sul luogo dell'accaduto e assieme alle forze dell'ordine è riuscito a identificare il proprio aggressore, che tranquillamente stazionava ancora in quella zona. "Gli agenti sono stati gentilissimi e professionali, hanno fatto di tutto per tutelare mio figlio anche durante l'arresto del rapinatore", ci racconta il padre del ragazzo, lamentando però il fatto che anche la polizia e i carabinieri abbiano "le mani legate". Un'amara considerazione dovuta al fatto che, come accennato, l'arresto del senegalese non sia stato confermato.

All'aggressore - prosegue l'attore - "hanno concesso la libertà provvisoria fino al processo, al quale dovrà presentarsi spontaneamente. Ma non lo farà mai e probabilmente ora sta già commettendo altri reati".

L'uomo, peraltro, risultava già noto alle forze dell'ordine e a quanto si apprende era destinatario di una serie di daspo urbani che gli vietano di recarsi in alcune città italiane.

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