Cronache

Augusta, il porto col maggior numero di sbarchi di migranti

Il porto di Augusta, in Sicilia, è quello record per numero di sbarchi di migranti. Catania, invece, è il secondo. La Sicilia sempre più al collasso

Augusta, il porto col maggior numero di sbarchi di migranti

Il porto maggiormente interessato dai migranti per numero di sbarchi, esclusi i recuperi a terra, è quello di Augusta, in Sicilia. Secondo questo grafico del ministero dell'Interno, infatti, in provincia di Siracusa, sono sbarcate 13097 persone. Il dato si riferisce, chiarisce il documento, "alla situazione relativa al numero dei migranti sbarcati a decorrere dal 1 gennaio 2017 fino al 18 luglio 2017* comparati con i dati riferiti allo stesso periodo dell’anno 2016 ". L'aumento totale in percentuale dei migranti arrivati in Italia è del 16,78% , ad Augusta spetta, invece, il primato numerico complessivo tra le varie realtà portuali d'Italia. Per comprendere meglio la portata del fenomeno, sarà utile sottolineare come i residenti nella città fondata da Federico II di Svevia risultino essere circa 35 mila. Il coinvolgimento negli sbarchi della cittadina situata nei pressi del sito della città di Megara Iblea, del resto, non è certo notizia d'oggi. Così come pare evidente che la Sicilia viva un vero e proprio collasso. Il porto di Augusta, peraltro, risulterebbe primo per numero di approdi anche relativamente al 2016, per statistiche italiane ed europee. Scrive al riguardo Il Giornale di Sicilia:" Augusta è stato il porto da record per lo sbarco dei migranti in Italia e probabilmente in Europa nel 2016. In totale 219 soccorsi, per 26 mila 191 migranti (19.362 uomini, 3.398 donne e 3.431 minori, di cui 2.330 non accompagnati) arrivati". Lo stesso quotidiano aggiunge:"Il Gruppo interforze di contrasto all' immigrazione clandestina della Procura di Siracusa ha posto in stato di fermo 217 persone (50 del Gambia, 30 dell' Egitto, 31 del Senegal, 17 dell'Ucraina, 16 della Nigeria, 10 del Marocco, 8 del Ghana, 7 del Sudan, 8 della Costa D'Avorio, 4 della Libia, 4 della Somalia, 4 del Camerun, 5 della Tunisia, 8 della Guinea, 3 della Siria, 3 del Mali, 2 dell'Etiopia, 2 della Russia, 1 del Ciad, 1 della Guinea Konakry, 1 dell'Eritrea, 1 della Liberia, 1 dell' Iran e 1 del Togo)". Dati del 2016, un trend che dovrebbe essere confermato anche nell'anno corrente.

Ma oltre i numeri, c'è un'altra questione d'attualità: Augusta sarebbe stata esclusa dagli accordi con la Cina per la riapertura della nuova via della seta. Fatto che non è sfuggito al presidente di Assoporto Augusta, Marina Noè, che ha dichiarato:"Quei porti -riferendosi ad altre realtà del nord- si trovano a migliaia di chilometri di distanza da Augusta che, com’è noto, è il primo porto dopo il canale di Suez ed è baricentrico tra Suez e Gibiliterra", e ancora: "Se la riforma della portualità realizzata dal Governo italiano ha motivo di esistere è proprio per valorizzare le potenzialità dei singoli porti. Non si spiega pertanto come mai il Governo italiano, che ha dichiarato in più occasioni di voler avviare un progetto reale per il rilancio del Sud, quando ha una reale possibilità di mettere in pratica i suoi propositi sembra non farlo e sceglie, al posto di Augusta, un porto del Nord senza un’oggettiva giustificazione". Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, avrebbe, nonostante le polemiche, firmato il decreto tramite cui è stabilito che sarà Catania il punto centrale del cosiddetto "Sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale". Catania, sempre secondo il documento del ministero, risulta essere il secondo porto per numero di sbarchi: 11204. Augusta rivendica la sua naturale appartenenza alla "via della seta", ma resta una località record senza benefici particolari. Catania, dal canto suo, si consola con il ruolo strategico affidatole dal governo, ma permane seconda in classifica generale: una magra consolazione , forse, considerata la situazione. Sommando i dati degli sbarchi di entrambi i porti, infine, si ottengono 24.301 migranti.

Via della seta o no, insomma, la Sicilia sta certamente vivendo un cammino in salita.

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