Cronache

Pregiudicato tenta di stuprare una ragazza sul treno: salvata dagli altri passeggeri

La tentata violenza ieri pomeriggio a Genova. Secondo la polizia si tratterebbe di un maniaco con già diversi precedenti simili

Pregiudicato tenta di stuprare una ragazza sul treno: salvata dagli altri passeggeri

Avrebbe potuto finire molto peggio, se non fosse stato per il pronto intervento degli altri passeggeri. Ieri pomeriggio una studentessa ventenne è stata salvata da uno stupro su un treno regionale che transitava sulle linee urbane di Genova.

Erano quasi le 16.30, c'era ancora chiaro, quando il convoglio è entrato in galleria. La ragazza, che stava tornando a casa, viene avvicinata da un uomo sconosciuto che le si fa incontro per chiederle un'informazione. Lei, emerge dalla denuncia presentata poi in questura, non sospetta niente ed è tranquilla.

Ad un tratto, mentre il treno correva tra le case del popolare quartiere di Sampierdarena, l'uomo estrae un coltello a serramanico e lo punta alla gola della studentessa. Minacciandola, tenta di toglierle i pantaloni per violentarla. Per fortuna a questo punto sono intervenuti gli altri passeggeri, impedendo lo stupro e mettendo in fuga il maniaco.

L'uomo, poi identificato grazie alle telecamere di sorveglianza di un'altra stazione di Genova, è un 33enne tunisino. Nelle scorse ore è già stato arrestato dagli uomini della mobile in un Comune della provincia di Milano. Secondo la polizia sarebbe già autore di altri reati a sfondo sessuale commessi fra Liguria e Lombardia. Fatti su cui le forze dell'ordine stanno eseguendo ulteriori accertamenti.

Quello che è certo è che dalla procura ligure confermano che l'uomo non era incensurato: "Quello arrestato ieri era da poco uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna per maltrattamenti e altri episodi di violenza.

Prima di essere rimesso in libertà andava sottoposto a trattamenti psicologici specifici per evitare non solo che ricadesse nel medesimo reato ma ne commettesse anche più gravi", spiega il pm Francesco Cozzi al Secolo XIX.

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