Cronache

Mr Eternit ora insulta l'Italia: "Un Paese fallito, io vi odio"

L'imprenditore svizzero è ritenuto responsabile dei 392 casi di morte per l’amianto avvenute a Casale Monferrato. Oggi il gup di Vercelli deciderà se rinviarlo a giudizio per omicidio volontario

Mr Eternit ora insulta l'Italia: "Un Paese fallito, io vi odio"

Provo odio per gli italiani e io sono il solo a soffrire per questo. Non ho intenzione di vedere una prigione italiana dall'interno”. Sono le parole di Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero proprietario della Eternit, considerato dai magistrati responsabile dei 392 casi di morti per l’amianto avvenute a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Oggi il giudice dell’udienza preliminare (gup) di Vercelli deciderà se rinviare a giudizio per omicidio volontario l’imprenditore. Schmidheiny è l'unico imputato del processo Eternit bis.

Il magnate ha rilasciato un’intervista alla testata svizzera Nzz am Sonntag in cui ha affermato che il suo comportamento non sarà giudicato colpevole e verrà assolto. E ha definito come “pazzesco” il suo coinvolgimento processuale perché per decenni ha dovuto sopportare una notevole carica emotiva. Si è definito una persona “sensibile” e ha detto di essersi occupato del suo stato di salute per non lasciarsi sopraffare dai continui attacchi giudiziari. Poi ha ribadito di provare “odio per gli italiani” ma anche “compassione” in quanto gli stessi cittadini sono costretti a vivere “in questo Stato fallito”.

Come riporta La Stampa, Schmidheiny era già stato accusato dalla procura di Torino nel maxiprocesso Eternit uno. Dopo due condanne per disastro doloso ambientale, era poi finito con la prescrizione sancita dalla Cassazione nel 2014. Poi la stessa procura di Torino l’aveva incriminato con l’accusa di omicidio doloso di oltre 400 persone ma successivamente il gup aveva riconvertito il reato da omicidio doloso a colposo. Questa decisione ha provocato uno spacchettamento del fascicolo iniziale in 4 parti destinate a procure diverse per competenza territoriale. Nel capoluogo piemontese è rimasto il filone per due morti di Cavagnolo in cui Schmidheiny è già stato condannato a 4 anni. La procura di Napoli si è occupata degli 8 morti di Bagnoli, quella di Reggio Emilia di alcuni morti di Rubiera e quella di Vercelli delle 392 vittime casalesi. A tal proposito, il pubblico ministero ha evidenziato che sono in crescita di anno in anno i decessi per mesotelioma, che è il cancro causato dall'amianto.

Oggi quindi il gup di Vercelli deciderà se rinviare a giudizio il magnate svizzero per omicidio doloso come chiesto dai pubblici ministeri, se il reato verrà riqualificato in colposo oppure se l’imprenditore verrà prosciolto come richiesto dagli avvocati difensori.

I legali di Schmidheiny hanno sottolineato che è un’ingiustizia ripetere un processo verso una persona per gli stessi fatti.

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