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"Quanto fango su di me. Ma non perdo la speranza"

La lettera di Mario Mantovani

"Quanto fango su di me. Ma non perdo la speranza"

Caro Silvio, vivo con tristezza uno dei momenti più difficili e dolorosi della mia vita. Stanno ricoprendo di disonore me, la mia famiglia, i miei amici e mettono in dubbio i miei collaboratori e sostenitori. Ora giunge il santo Natale, una ricorrenza che evoca amore e speranza ed è per questo che, nonostante le ferite, raccolgo le forze per ricordare, rimpiangere ed esprimere gratitudine per i tanti, davvero tanti, tutti coloro che mi sono stati vicini riconfermandomi affetto, stima ed amicizia. Ti ringrazio dunque di cuore, sia per quanto da te dichiarato in mio sostegno dopo il mio arresto, sia per la vicinanza e solidarietà che più volte hai espresso ai miei cari: sono stati gesti preziosi propri dei cuori liberi e generosi. E così hanno fatto in tanti, a migliaia. Addirittura un sacerdote mi offrirà la Santa messa di mezzanotte, a Natale. Certo, ora posso con ancora più forza dire, perché vissuta nella carne, quanto le tue battaglie per una giustizia davvero giusta siano state segno di lungimiranza e di verità, vissute anche da te in prima persona, per prospettare e redimere un Paese civile e rispettoso del suo popolo. E non sei stato ascoltato. Le prove che mi aspettano saranno difficili ma resisto e mi batterò senza sosta: la mia storia di padre, insegnante, imprenditore, uomo delle istituzioni è sempre stata all'insegna dell'onestà, della laboriosità, del sacrificio e della generosità. Affronterò dunque con rinnovato impegno anche questa fase, forse la più dura della vita. Lo farò per i miei figli, per mia moglie e per tutti gli amici che all'insegna dei nostri sacri principi di giustizia e libertà mi hanno con te manifestato sincera umanità e rinnovata fiducia.

Buon Natale. Mario Mantovani

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