Cronache

"Questa sera ti ammazzo". Minaccia la compagna e poi filma la violenza

Aggressione e minacce di morte con coltello alla compagna che voleva lasciarlo. "Questa sera o ti ammazzo o mi ammazzo...", le avrebbe gridato più volte. Due giorni fa i carabinieri sono intervenuti in un'altra circostanza simile

"Questa sera ti ammazzo". Minaccia la compagna e poi filma la violenza

I carabinieri di Catania hanno arrestato un trentatreenne che avrebbe aggredito e tentato di violentare la compagna cercando di riprendere con un telefonino il rapporto per rovinarla probabilmente diffondendo poi il video online. Alle sue resistenze, dopo averla parzialmente denunciata, l'avrebbe colpita con una forchettata e poi, brandendo un coltello da cucina, l'avrebbe minacciata: "Questa sera o ti ammazzo o mi ammazzo...". L'uomo, dopo la denuncia della vittima, è stato arrestato per tentata violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni da carabinieri del comando provinciale di Catania. La coppia, che vive in provincia, ha due figlie, che sono ancora piccole, e per loro la donna aveva deciso di riprendere la relazione interrotta col compagno a causa della sua aggressività. La vittima è stata medicata in ospedale dove i medici le hanno diagnosticato "trauma cranico, trauma orecchio sinistro, spalla destra, mano e coscia sinistra". L'arrestato, su disposizione della Procura di Catania, è stato condotto in carcere.

L'aggressione arriva 48 ore dopo un'altra lite in famiglia, sempre a Catania e sempre ai danni di una donna. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere hanno evidenziato come l'uomo, "spesso in stato di alterazione dovuta all'assunzione di sostanze alcoliche, talvolta mischiate a psicofarmaci, vessava sistematicamente la compagna anche in presenza dei figli minori riducendola, di fatto, ad uno stato di assoggettamento psicofisico". E così, la Procura distrettuale ha indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia commessi ai danni della compagna un uomo che aveva vessato più volte la donna. La Procura per lui ha richiesto e ottenuto la misura cautelare in carcere eseguita dai carabinieri della stazione di Belpasso. I due avevano due figli di 8 e 6 anni. Secondo quanto ricostruito, l'uomo l'avrebbe colpita con calci e pugni, anche durante lo stato di gravidanza. Mettendole le mani al collo, avrebbe tentato di strangolarla e cercato di strapparle i capelli per costringerla ad avere rapporti sessuali. Sotto l'effetto dell'alcol, dopo averla ingiuriata e minacciata di morte con l'uso di un coltello, l'uomo avrebbe tentato, addirittura, di spingerla giù dalla finestra della cucina, finché la vittima non è riuscita a divincolarsi e scappare, rifugiandosi in un bar poco distante dall'abitazione, da dove ha chiesto l'intervento dei carabinieri.

Una convivenza risalente al 2009, "costellata anche da una lenta ma inesorabile azione denigratoria". "Sei una cosa inutile, una zingara, una morta di fame", diceva il 44enne alla compagna. O ancora: "Sei una cosa inutile, io me ne vado con un'altra". E, secondo i militari, la terrorizzava, dicendole di essere posseduto dal demonio: "Vedi questa pistola? Mi sparo, me la punto in bocca e mi faccio saltare il cervello, così ti rimarrà questa immagine di me". "Gravissime circostanze" - sottolineano i militari - che hanno convinto la vittima, "preoccupata per la propria incolumità, ma soprattutto per quella dei figli, di soli 6 e 8 anni", a denunciare il marito ai carabinieri.

Che hanno fatto una serie di accertamenti e hanno portato il giudice ad adottare la misura restrittiva.

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