Cronache

Terremoto in Rai: gli account dei vertici sono finiti nel mirino degli hacker

Lo scorso aprile la Rai sarebbe stata oggetto di un tentativo di frode informatica. L'episodio potrebbe essere collegato a quanto accaduto al conduttore di Rerpot, Sigfrido Ranucci

Terremoto in Rai: gli account dei vertici sono finiti nel mirino degli hacker

Lo scorso aprile la Rai sarebbe sarebbe stata oggetto di un tentativo di frode informatica da parte di ignoti.

Secondo quanto riportato dall'agenzia Adnkronos, l'episodio è stato subito denunciato alle autorità competenti. Le stesse fonti, parlando della violazione dell'account del conduttore di Report, Sigrfido Ranucci, assicurano che tutto è stato risolto e che adesso la Rai è protetta, ma non è ancora chiaro cosa si intenda con il termine frode. Potrebbe infatti essersi trattato di un possibile furto di dati aziendali o dell'eventuale utilizzo di account Rai per altri scopi.

L'enigma principale da risolvere, oltre a capire chi e perché ha orchestrato la frode informatica, è capire se quest'ultimo episodio venuto alla luce c'entri qualcosa con la violazione perpetuata ai danni di Ranucci. Pochi giorni fa il conduttore aveva dichiarato a Repubblica quanto gli era accaduto: “Qualcuno ha violato i miei account aziendali, cellulare, email, dati anagrafici e indirizzo. Mi hanno detto che gli hacker hanno agito da un Paese dell'Est europeo. Sono stato informato dalla mia banca di questa gravissima violazione attraverso la quale ignoti ambivano a ottenere i miei dati, l'indirizzo di casa mia, la mail aziendale e il numero di cellulare. Mi hanno inoltre spiegato che si tratta di una violazione diversa dall'attacco informativo di cui sono rimasti vittima milioni di utenti Unicredit”.

Un episodio ancora da chiarire

Ranucci, come detto, conduce il programma Report, ed è quindi il responsabile della trasmissione. Nella sua mail transitano le informazioni più delicate: da contatti a file audiovisivi, da inchieste a copioni che dovranno andare in onda fino a documenti sensibili. Fnsi e Usigrai hanno subito sottolineato la gravità dell'accaduto: “Siamo di fronte a elementi preoccupanti che appaiono ancora più inquietanti se collegati alle polemiche e alle minacce ricevute dalla redazione di Report, dopo le documentate inchieste relative proprio alle fabbriche dell'odio e alle multinazionali delle fake news che, non casualmente, hanno la loro sede anche nei Paesi dell'Est. Siamo certi che gli apparati di sicurezza individueranno mandanti ed esecutori e li segnaleranno alle autorità competenti, chiunque essi siano e ovunque operino".

La security della Rai si è subito attivata per capire cosa esattamente sia accaduto perché è molto probabile che l'episodio verificatosi a Ranucci sia collegato a quello capitato ai profili delle utenze aziendali. Gli hacker, inoltre, non avrebbero sottratto denaro, ma mi sarebbero limitati a reperire informazioni sensibili.

La Rai sta monitorando la situazione, anche perché esistono diversi spyware che sono in grado di penetrare nell'Intranet di un'azienda penetrando attraverso un indirizzo mail o un cellulare.

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