Cronache

Lavoro in nero e rapine. E nel mentre i furbetti incassano reddito minimo

Le domande presentate per il Reddito di Cittadinanza e per la Pensione di Cittadinanza al 20 giugno sono pari a 1.344.923 di cui 839.794 accolte. Piovono le denunce di chi viene beccato con il beneficio mentre lavora in nero e c'è chi la usa per fare una rapina

Lavoro in nero e rapine. E nel mentre i furbetti incassano reddito minimo

Le domande presentate per il Reddito di Cittadinanza e per la Pensione di Cittadinanza al 20 giugno sono pari a 1.344.923 di cui 839.794 sono state già accolte. È quanto si legge nella relazione programmatica 2020-2022 del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps. Nel 2018 il numero di procedimenti giurisdizionali per Invalidità Civile definiti è risultato pari a 25.337. La giacenza dei provvedimenti al 31 dicembre è pari a 46.752. Da un lato ci sono le domande presentate da chi effettivamente cerca un sostegno economico, dall'altro ci sono i furbetti del reddito di cittadinanza che "vengono scoperti di volta in volta e questo dimostra l’attenzione dell’Inps, in collaborazione con Guardia di finanza e ispettori. C’è un’attenzione e oggi possiamo dire con ragionevole certezza che chi riceve il reddito ne ha veramente bisogno", afferma il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.

Di furbetti ce ne sono tanti e i carabinieri nelle ultime settimane hanno scoperto numerosi casi. Solo in Sicilia di casi se ne sono scoperti a decine. E il più delle volte si tratta di operai in nero con la card del reddito di cittadinanza.

Ad Avellino i Carabinieri della Stazione Forestale di Lacedonia, all'interno di un cantiere edile hanno consentito di riscontrare alcune irregolarità, tra cui la presenza di un operaio in nero. Dai controlli successivi, inoltre, è emerso che l'uomo percepiva anche il reddito di cittadinanza. Inevitabilmente è scattata la denuncia presso la Procura della Repubblica. Stessa sorte per il titolare della ditta e il direttore dei lavori in merito alle irregolarità riscontrate nel cantiere.

Otto casi solo in Sardegna, di cui sei dei furbetti sono stati scoperti dagli ispettori incrociando i dati della banca dati dell'Inps, in cui è presente l'elenco di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza erano impegnati nel settore edile. Seguirà adesso una segnalazione all'Inps e alla procura della Repubblica di competenza in base alla residenza del lavoratore, che rischia l'incriminazione per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato punito con la reclusione fino a 6 anni, e la revoca del reddito di cittadinanza, con l'obbligo di restituire quanto percepito. Non solo: il sussidio non potrà essere richiesta prima che siano trascorso dieci anni dalla condanna. Sanzioni sono previste anche a carico del datore di lavoro che impieghi in nero personale beneficiario della misura sociale. La multa, anche per un solo giorno di lavoro, rischia di essere superiore ai 4.300 euro.

E poi c'è il caso di Salerno. Qui la storia ha dei contorni surreali: stavano preparando una rapina ai danni di un commerciante all'ingresso di una banca, sono stati bloccati ed arrestati. Uno di loro è stato anche sorpreso con la card per il reddito di cittadinanza in tasca. A finire in manette sono state quattro persone, tutti già noti alle forze dell'ordine.

L'intervento degli uomini dell'arma, che già si erano messi sulle tracce dei quattro presunti rapinatori, due basisti e due esecutori, ha consentito di bloccare tutto il gruppo immediatamente prima che entrasse in azione, nonché di recuperare sia la pistola scacciacani priva di tappo rosso, nascosta all'interno di un autoveicolo, sia il motoveicolo risultato rubato a Vietri sul Mare (Salerno) che sarebbero serviti per mettere a segno il colpo.

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