Cronache

Rimodellare il corpo con la lipoplastica

Che si chiamasse liposuzione, poi liposcultura o lipolisi chirurgica, la tecnica del modellamento del tessuto adiposo di fatto è rimasta invariata per anni. E soprattutto si è rivelata inefficace sulla cute dopo i 40 anni, quando c'è necessità di ricompattare la pelle in eccesso. Inoltre nella riduzione di svariati chili la liposuzione tradizionale presenta lo svantaggio di perdite ematiche importanti, mentre non dà risultati soddisfacenti a chi ha già fatto una liposuzione o a chi vuole ridurre zone del corpo fibrotiche (interno cosce, glutei, dorso). Il professor Pier Camillo Parodi (in foto ), della Clinica universitaria di Udine, ha messo a punto, con il dottor Franco Vercesi (Centro medico Galeno di Milano), la lipoplastica, un sistema d'intervento atraumatico che unisce la tecnica tradizionale, che si avvale di una cannula mininvasiva (1 millimetro), alla tecnologia laser. In anestesia locale, la sonda laser scioglie il tessuto adiposo ricompattando i tessuti anche in aree difficili e fibrotiche, quali faccia, collo, decolté, braccia, addome, gambe. L'effetto termico della sonda scalda il derma dall'interno e stira le fibre collagene, donando un effetto lifting di rassodamento cutaneo.

«Ma attenzione - avverte Parodi - tra i laser in commercio ci sono delle differenze sostanziali, perché solo alcune di queste macchine hanno delle temperature di funzionamento che riducono il rischio di complicanze secondarie, come ad esempio gli ematomi da trauma chirurgico. Il laser da noi utilizzato (Palomar Slim Laser) ha anche il vantaggio di ridurre le ecchimosi e quindi di esercitare una chirurgia realmente ambulatoriale». La lipoplastica, infatti, grazie ai rapidi tempi di recupero, non richiede ricovero e permette di ritornare all'attività lavorativa in pochi giorni. Bisogna invece attendere diverse settimane per vedere l'effetto definitivo.

La tecnica d'intervento non solo riduce al massimo i traumi causati dalla lipo ma, ottimizzando la potenza laser utilizzata, ricerca il massimo effetto termico sulla pelle per ottenere la retrazione cutanea e riduce al contempo la necessità di aspirazioni chirurgiche protratte.

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