Cronache

Rossella Urru è libera

La cooperante italiana rapita a ottobre in Algeria è libera. Il ministro Terzi: "Rossella è il simbolo del coraggio"

Rossella Urru è libera

Rossella Urru, la cooperante italiana rapita lo scorso ottobre in Algeria, è libera. Sanda Ould Boumama, portavoce del gruppo islamico Ansar al-Dine del Mali settentrionale, ha spiegato alla Reuters che gli islamisti del MUJWA, il gruppo islamista responsabile del sequestro della Urru, avrebbe liberato un'italiana e due spagnoli. La notizia è stata confermata, dopo le dovute verifiche, dal ministro degli Esteri Giulio Terzi: "È una notizia bellissima".

"Questa volta è vero, questa volta Rossella è tornata. Sono emozionatissima. Non vedo l’ora di riabbracciarla". La gioia della mamma Maris, è la gioia di tutta Italia. Non solo la Sardegna si unisce alla felicità della liberazione ma tutta la Penisola. Ma, dove il ’cuorè batte più forte, è nel paese di origine di Rossella, Samugheo, pochi chilometri più all’interno di Oristano, nella Sardegna occidentale. La festa è grande, le campane non smettono di suonare e già si pensa all’accoglienza.Dopo una lunga prigionia, la Urru è stata liberata ed è entrata in contatto con il capo dell’unità di crisi. Il ministro Terzi ha portato alla famiglia di Rossella i saluti del capo dello Stato Giorgio napolitano che ha seguito personalmente la vicenda. "Rossella - ha commentato il titolare della Farnesina - rappresenta il simbolo dei valori del coraggio e dell’eroismo delle nostre donne". Uno degli uomini implicati nel sequestro, Ould Faqir, sarebbe stato liberato in Mauritania in cambio del rilascio da parte del movimento jihadista che la tiene in ostaggio, di Rossella Urru. La ragazza sarebbe ora con alcuni mediatori, in attesa di raggiungere il luogo della consegna. Duecentosettanta giorni terribili per Rossella, sicuramente, ma anche per i suoi familiari, i genitori Graziano e Marisa, e i fratelli Fausto e Mauro. La conferma che era davvero tutto finito, i genitori di Rossella l’hanno avuta poco dopo le 19 direttamente dal ministro Terzi.

Che il giorno della liberazione era arrivato, lo sapevano comunque almeno dalla mezzanotte di ieri, quando è arrivata la telefonata che li invitava a partire subito per Roma.

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