Cronache

Marò, Girone a casa per l'arbitrato. Ma l'India: "Pretendiamo garanzie"

Il fuciliere di marina tornerà in patria. Ma è giallo sulle condizioni. Fonti indiane: "Deve decidere la Corte suprema"

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

L'annuncio pubblico arriverà solo domani, ma nel frattempo è già certo che a Salvatore Girone sarà consentito di rimanere in Italia durante l'arbitrato in India.

Una notizia che arriva a pochi giorni da una prima, che spiegava come a Massimiliano Latorre sarebbe stata prolungata la permanenza in patria fino al 30 settembre di quest'anno. Dalla fine del 2014 è in Italia, tornato per ristabilirsi dopo un intervento al cuore resosi necessario per un ictus.

Il ritorno di Girone è stato confermato ufficialmente dalla Farnesina. "Il Tribunale arbitrale istituito a L'Aja - si legge in un comunicato del ministero - ha oggi anticipato la propria decisione che il Fuciliere di Marina Salvatore Girone faccia rientro in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal Governo il 26 giugno 2015".

Le misure che lo renderanno possibile saranno concordate tra i due Paesi. Fonti indiane frenano però sulle condizioni per il rimpatrio. "L'Italia non ha interpretato correttamente l'ordine del tribunale. Non è vero che il marine Girone è libero: le condizioni della sua libertà provvisoria devono essere stabilite dalla Corte Suprema".

In mancanza di una decisione di questo tipo la permanenza in India del fuciliere di marina sarebbe potuta durare ancora almeno due o tre anni, per la durata del procedimento arbitrale. Da quattro Girone si trova lì.

Tanto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quanto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, hanno già sentito i marò.

Su facebook il commento di Elio Vito, deputato di Forza Italia, che ribadisce il ruolo del tribunale dell'Aja, dicendo: "È una notizia bellissima e se non è il momento della polemica non è nemmeno, dopo 4 anni, quello della propaganda, Renzi lo sappia".

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