Cronache

Salvini contraddice Mattarella: "Il fascismo? Fece cose buone"

Ieri l'attacco di Mattarella: "Il fascismo fu un regime senza meriti". Salvini ribatte: "Mussolini fece cose buone". Il Pd insorge

Salvini contraddice Mattarella: "Il fascismo? Fece cose buone"

Matteo Salvini non condivide affatto le parole pronunciate ieri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull'impossibilità di riconoscere al regime di "aver fatto cose buone". "Che nel periodo del fascismo Mussolini abbia costruito tante cose, che sia stato introdotto il sistema delle pensioni è un'evidenza", ha detto il leader della Lega, a Circo Massimo su Radio Capital, contraddicendo così la posizione del capo dello Stato secondo cui fu, invece, "un regime senza meriti, una macchia indelebile e infamante" per tutto il Paese.

Il dibattito è aperto. Ed è durissimo. Ieri Mattarella ha ospitato al Quirinale la celebrazione del Giorno della memoria e ha chiesto al Paese di fare i conti con la Storia senza alcuna autoassoluzione. Dopo aver scelto Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, senatrice a vita, il presidente della Repubblica ha usato toni inequivocabili e inappellabili per chiudere definitivamente ogni dibattito sul Ventennio: "Il fascismo fu disumano e tentare di attribuirgli alcuni meriti e due soli errori è inaccettabile". Raramente è stata fatta un'analisi tanto esplicita nei saloni del Quirinale. E non tutti si sono trovati d'accordo con lui.

Salvini ha subito preso le distanze dal capo dello Stato. "Che sotto Benito Mussolini si siano fatte tante cose e si sia introdotto il sistema delle pensioni è negare l'evidenza - ha detto il leader del Carroccio - come mi sembra negare l'evidenza che le paludi siano state bonificate". "Poi, evidentemente, ci sono state le leggi razziale, che sono state quanto di più folle", ha poi chiosato. Durante l'intervista il segretario federale della Lega ha sottolineato che preferisce "le democrazie e odio le dittature di qualunque segno", ma ha anche invitato a considerare anche le realizzazioni nel corso del Ventennio.

Le dichiarazioni di Salvini hanno aperto a loro volta il dibattito sul fascismo. La sinistra gli è subito saltata addosso accusandolo di "becero revisionismo" e dandogli del "cialtrone". "Il disprezzo della Storia, della verità e soprattutto dei morti è una cosa indecente - ha tuonato la dem Alessia Morani - Salvini scientificamente cerca i voti della destra più estrema, dei negazionisti, di coloro che non hanno e non vogliono fare i conti con la Storia".

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