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Se Di Maio si arrende al potere forte del congiuntivo

Se Di Maio si arrende al potere forte del congiuntivo

Quanta tenerezza mi fanno i Cinque stelle, ogni volta mi sembra di vedere una replica della Corrida di Corrado. Soprattutto per come cercano goffamente di riparare agli strafalcioni, perfino a quelli grammaticali. L'ultimo scivolone è di Luigi Di Maio: il poverino ha tanta voglia di comunicare, usa Twitter e Facebook dalla mattina alla sera, scalpita, si impegna, ma non riesce a scrivere un post in italiano. Primo tentativo: «Se c'è rischio che soggetti spiano massime istituzioni...». Appena gli utenti gli fanno notare lo svarione, cancella e riprova: «Se c'è rischio che massime istituzioni dello Stato venissero spiate...». Nuovi sberleffi, nuovo post: «Se c'è rischio che due soggetti spiassero le massime istituzioni dello Stato qual è il livello di sicurezza...». Io direi: se c'è rischio che il congiuntivo uno proprio non lo conosca con Di Maio è una certezza.

Non è neppure la prima volta. Poco tempo fa, dal palco di un comizio disse, tutto infervorato: «Come se domani presentassi venti esposti contro Renzi, lo iscrivessi nel registro degli indagati e verrei in piazza e urlerei Renzi è indagato». Pensate che tragedia, vivere con l'incubo di sbagliare ogni frase, non può dare neppure la colpa al correttore automatico, alibi usato da tanti. Già alle scuole elementari lo avrebbero segnato con la penna rossa, al primo anno di liceo sarebbe stato bocciato e sarebbero stati convocati i genitori, e qui andrebbe chiamato Grillo, il suo padre spirituale, meglio lasciar perdere. Fossi in lui, per evitare altre figuracce, mi fingerei sordomuto e parlerei con il linguaggio dei segni. Tuttavia Di Maio è il vicepresidente della Camera, non il ragionier Fantozzi. Avrebbe bisogno di un insegnante di sostegno, o almeno della buona volontà di Vittorio Sgarbi di urlargli ogni giorno a un centimetro dai timpani un bel: «Capra! Capra! Capra!».

Con rispetto parlando per le capre: loro non si candidano alle elezioni e non ricoprono cariche istituzionali.

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