Cronache

La Sea Watch 3 resta a Licata: domani al via gli interrogatori

Una lunga giornata quella che vede protagonista il porto di Licata: qui arriva la Sea Watch 3, la nave posta sotto sequestro dalla procura di Agrigento protagonista delle polemiche più roventi delle ultime ore

La Sea Watch 3 resta a Licata: domani al via gli interrogatori

Una giornata conclusa così come iniziata: alla fine, ad essere indagato per la vicenda riguardante la nave Sea Watch 3 è il comandante dell’imbarcazione, Arturo Centore, il quale assieme all’equipaggio in questo lunedì approda presso il porto agrigentino di Licata.

Qui i componenti della Sea Watch 3, appartenenti all’Ong tedesca Sea Watch, devono rimanere in attesa di ulteriori sviluppi. La procura di Agrigento, poco dopo l’attracco della nave a Licata, notifica al comandante la convalida del sequestro e la data dell’interrogatorio fissata per martedì alle ore 12.

Centore in particolare risulta indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: la vicenda risale allo scorso fine settimana, quando la Sea Watch prende a bordo 46 migranti a largo delle coste libiche e si dirige verso Lampedusa. Da qui scatta un nuovo tira e molla con le autorità italiane e, in particolar modo, con il ministero dell’interno guidato da Matteo Salvini.

Il segretario leghista conferma la sua linea che vieta l’approdo nei porti italiani delle navi delle Ong e, nella giornata di sabato, fa sbarcare alcuni migranti sull’isola più grande delle Pelagie: tra questi, soprattutto alcuni bisognosi di cure immediate. La svolta però arriva domenica sera, quando la procura di Agrigento decide di sequestrare la Sea Watch 3 ed i migranti vengono quindi trasbordati in alcune motovedette che raggiungono Lampedusa.

La reazione dello stesso Salvini è dura, con il ministro che accusa Procura ed alleati del Movimento Cinque Stelle di remare contro. Intanto la nave protagonista di questa nuova vicenda, viene quindi indirizzata con solo l’equipaggio a bordo verso Licata.

Arrivata alle ore 13:30, sulla banchina ad aspettare la Sea Watch sono i finanzieri ed alcuni uomini della Guardia Costiera: finite le operazioni d’attracco, alcuni agenti salgono a bordo della nave e, dopo circa un’ora, l’equipaggio scende dall’imbarcazione per salutare alcuni cittadini, circa una decina, che applaudono i componenti della Ong.

Questi ultimi dovrebbero passare la prima notte a Licata, a bordo della nave. Martedì, come detto, a mezzogiorno i riflettori saranno puntati su Agrigento, in cui negli uffici della Procura è previsto l’interrogatorio del capitano.

La Sea Watch rimane sotto sequestro ed attraccato nella stessa banchina dove, da alcuni giorni, ormeggia la Mare Jonio, altra imbarcazione al centro delle discussioni di queste ultime settimane. La nave infatti, appartiene all’Ong Mediterranea Saving Humans ed è anch’essa sotto sequestro dopo che alcuni giorni addietro raccoglie non lontano dalla Libia altri migranti.

Due navi sotto sequestro, due indagini della procura di Agrigento e tante polemiche destinate a proseguire anche nei prossimi giorni: il vento che oggi soffia su Licata, sembra surriscaldare piuttosto che raffreddare il clima politico in vista del voto del prossimo 26 maggio.

Le europee incombono ed il dibattito politico passa di fatto anche dalla banchina del molo di Licata, insolitamente sotto i riflettori al pari di una città ritrovatasi all’improvviso quale crocevia delle ultime polemiche che infiammano governo e parlamento.

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