Cronache

Sea Watch sbarcati a Lampedusa, tempi lunghi per la redistribuzione

I 46 migranti a bordo della Sea Watch al momento si trovano all'interno dell'hotspot di Lampedusa: qui dovrebbero rimanere a lungo in attesa dei tempi di burocrazia e politica

Sea Watch sbarcati a Lampedusa, tempi lunghi per la redistribuzione

Mentre la Sea Watch 3 giunge a Licata e viene ormeggiata nello stesso molo dove si trova, anch’essa sotto sequestro, la nave Mare Jonio, adesso ci si chiede il destino invece dei 46 migranti che fino a domenica sera risultano a bordo della nave dell’Ong battente bandiera dei Paesi Bassi.

Del resto la polemica politica e l’inchiesta giudiziaria ad opera della procura di Agrigento iniziano da lì, da quando proprio i magistrati agrigentini mettono sotto sequestro la Sea Watch 3 con conseguente trasbordo dei migranti in alcune motovedette. Da allora, i 46 si trovano all’interno dell’hotspot di Lampedusa: si tratta dello stesso centro dato parzialmente alle fiamme lo scorso anno e per il quale da mesi si parla di una sua definitiva chiusura.

Ma per il momento i migranti dovrebbero rimanere proprio nel centro situato in contrada Imbriacola. Al contrario di quanto avvenuto per il precedente di marzo, quando viene sequestrata la nave Mare Jonio ed anche in quel caso i migranti vengono portati a Lampedusa, questa volta non ci dovrebbe essere immediato trasporto a Porto Empedocle.

Solitamente infatti, specie quando l’hotspot dell’isola più grande delle Pelagie appare sovraffollata o non idonea ad ospitare un determinato numero di persone, i migranti vengono trasportati tramite un traghetto di linea verso il porto empedoclino, il più grande della provincia di Agrigento, e da qui poi trasferiti nei centri della Sicilia.

Ma, come si legge da diverse agenzie dei giorni scorsi, il procuratore Luigi Patronaggio avrebbe bisogno in questo frangente di più tempo sia per acquisire elementi utili all’inchiesta, che vede come unico indagato il comandante della Sea Watch, e sia per interrogare ed identificare i migranti approdati poi domenica a Lampedusa.

L’obiettivo sembra essere quello di individuare quanto prima i presunti scafisti tra i 46 presenti dentro il centro di contrada Imbriacola.

Tempi lunghi dunque per capire quando e dove verranno spostati i migranti portati in Italia dalla Sea Watch, questo non solo però per le esigenze della procura. Infatti, adesso occorre seguire un particolare iter burocratico per la distribuzione dei migranti nei vari paesi europei. Circostanza questa non semplice da valutare sia sotto il profilo politico, per via di alcuni governi che non intendono farsi carico dei migranti, sia sotto quello tecnico. Occorre prima l’identificazione, poi un particolare iter che deve coinvolgere istituzioni comunitarie e di altri paesi, infine quindi la parte affidata al non semplice compito della diplomazia.

Dunque, i 46 migranti potrebbero rimanere a lungo a Lampedusa. Qui per adesso vengono assistiti e sono, come detto, a disposizione per le indagini della procura di Agrigento. Ma la struttura potrebbe presentare problematiche per una permanenza a medio termine dei migranti e questo sia per la sua idoneità, sia per eventuali altri approdi che andrebbero ad aumentarne la capienza.

Ecco quindi che, solo in quel caso e solo fra qualche settimana, si potrebbe procedere al trasferimento consuetudinario verso Porto Empedocle. E da qui, dunque, verso altri centri della Sicilia.

E c’è chi teme che, passata l’onda mediatica, in realtà i 46 resteranno all’interno del territorio italiano.

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