Cronache

Sesso anche in tarda età. ​Ecco il laser dei miracoli

La scoperta che migliora la qualità della vita dei pazienti operati alla prostata

Pixabay
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Migliora la qualità della vita dei pazienti operati alla prostata, assicura il mantenimento di una normale e attiva vita sessuale e riduce a un semplice regime di day surgery il ricovero, facendo risparmiare tempo e denaro all'intero sistema sanitario nazionale. Sono i principali vantaggi che la nuova tecnica per l'enucleazione della prostata "ThuLEP", sfruttando la precisione del laser al tullio creato da Quanta System, può apportare agli oltre 40mila uomini che ogni anno in Italia vengono operati alla prostata a causa dell'iperplasia prostatica benigna, ovvero l'ingrossamento benigno della ghiandola prostatica. Un disturbo che accomuna 1 uomo su 2 sui 50 anni e addirittura il 75% degli over 80. La metodica d'avanguardia consente inoltre di mantenre le funzionalità del tratto urinario e diminuisce le possibilità di sanguinamento operatorie e post-operatorie, con beneficio per i pazienti affetti da problemi di coagulazione o sotto terapia farmacologica. Emerge da un recente studio dell'equipe medica guidata dal professore Luca Carmignani, primario di Urologia al IRCCS Policlinico San Donato e professore associato presso l'Università degli Studi di Milano, pubblicato recentemente sull'Asian Journal of Andrology e di cui si è discusso in aula plenaria in occasione del 33esimo Congresso Mondiale di Endourologia che si sta tenendo Londra e proseguirà fino al 4 ottobre. Lo studio è stato condotto analizzando i cambiamenti nella funzione sessuale e urinaria post-operatoria su 110 pazienti sottoposti al trattamento ThuLEP eseguito con il laser Cyber TM.

I pazienti, con un'età media di 67 anni, sono stati valutati prima dell'intervento e successivamente a 3-6 mesi: è risultato che i sintomi urinari post-operatori sono migliorati e non sono state osservate differenze significative nella funzione erettile, che è rimasta la medesima prima e dopo l'intervento chirurgico. Un dato di particolare rilievo è quello relativo alla percentuale di pazienti che hanno mantenuto l'eiaculazione, che è aumentata del 52,7% rispetto alla chirurgia convenzionale

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