Cronache

Sesto, stranieri picchiano i vigili ​e occupano il palazzo di Alitalia

Un vero e proprio assalto ad un palazzo nel Milanese finito con l'occupazione dell'immobile da parte di alcuni stranieri

Sesto, stranieri picchiano i vigili ​e occupano il palazzo di Alitalia

Un vero e proprio assalto ad un palazzo nel Milanese finito con l'occupazione dell'immobile da parte di alcuni stranieri. È quanto accaduto a Sesto San Giovanni alle porte di Milano. Come fa sapere il sindaco, Roberto Di Stefano, un centinaio di abusivi del collettivo "Aldo Dice 26x1" hanno preso d'assalto uno stabile di proprietà di Alitalia a piazza Don Mapelli. La maggior parte degli occupanti sono stranieri e per riuscire nel loro intento hanno sfidato letteralmente le forze dell'ordine che erano interevnute in zona per bloccare l'occupazione dello stabile.

Ma a quanto pare, come racconta il sindaco, non c'è stato nulla da fare. Anzi gli agenti sono stati picchiati dagli abusivi: "Pur di entrare nello stabile questi professionisti delle occupazioni, quasi tutti stranieri, hanno aggredito con violenza i pochi rappresentanti delle forze dell’ordine presenti sul posto all’entrata dell’edificio. Un agente della polizia locale è stato colpito alla schiena rimanendo contuso". Il sindaco ha poi definito "vergognoso" quanto accaduto. Ma di certo gli occupanti abusivi adesso dovranno fare i conti con la nuova circolare del Viminale che chiede ai prefetti azioni tempestive per sgomberare gli stabili occupati. E probabilmente si partità da Sesto con l'applicazione delle nuove direttive arrivate dal Viminale. Direttive che però non piacciono al Pd che con Orfini ha puntato il dito contro Salvini: "Da Salvini la legalità viene invocata solo per propaganda. Questo governo fa la guerra ai poveri e non alle mafie. A partire dal dramma della casa. Purtroppo con un governo che fa della mistificazione una missione, ogni volta tocca dilungarsi nelle argomentazioni. Partiamo dai fondamentali: per la nostra Costituzione la casa è un diritto. Questo significa che nessuno dovrebbe vivere in una condizione di emergenza abitativa.

È la ragione per cui in questo paese per anni si sono messe in campo politiche per la casa volte a raggiungere questo obiettivo», spiega in un lungo post dove ammette che «non è andata sempre benissimo e non sempre si sono fatte scelte giuste".

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