Cronache

Il "super virus" che colpisce i dipendenti pubblici

Il "super virus" che colpisce i dipendenti pubblici

C hissà che razza di vaccini hanno inventato per chi lavora nel privato. Oppure, viceversa, chissà che razza di virus girano in chi lavora nel pubblico. Un problema mica da ridere, perché è un dato di fatto: le malattie colpiscono i dipendenti pubblici il doppio di chi lavora nel settore privato, un'epidemia di proporzioni colossali. Io, anche senza le statistiche, mi ricordo di quando andavo a scuola: gli insegnanti si ammalavano spesso. Per la verità ci saremmo ammalati spesso anche noi alunni, se non avessimo avuto i genitori a controllarci. Far alzare il termometro era facile, bastava strofinarlo, il difficile era far durare la recita per più di due giorni. Mio papà lavorava in banca, non si ammalava mai. Il papà del mio migliore amico era un impiegato del Comune, stava sempre male, sempre a casa. Io credevo che avesse chissà quale terribile malattia, e magari ce l'aveva davvero, però era sorridente e aveva una bella cera e guardava la tv. In ogni caso sono cresciuto con l'idea di non andare mai a lavorare nel pubblico, perché poi ci si ammala. Hai il posto fisso, ma la salute cagionevole. Tant'è che quando saltò fuori l'Aids ero convinto che fosse una malattia del pubblico, poi morì il mio idolo Freddie Mercury, che era un cantante privato, e qualcosa non mi tornava. Tuttavia non bisogna pensare male, per esempio credere che nel privato col cavolo che puoi ammalarti quando ti pare, altrimenti ti licenziano, mentre nel pubblico puoi fingerti malato quando non hai voglia di andare a lavorare, tanto non succede niente. No, è una visione troppo qualunquista, troppo semplicistica, troppo antistatalista. Dobbiamo credere all'onestà dei cittadini, per cui ci saranno delle malattie che aggrediscono il sistema immunitario di chi lavora per lo Stato, per le quali i dipendenti privati sono immuni. Com'è possibile? Cosa c'è sotto?

Un'ipotesi degna di quei mostri di scienza che sono i grillini potrebbe essere che i datori di lavoro privati ti installano un chip sottocutaneo il quale, oltre a controllarti il cervello, ti vaccina da ogni influenza. È una tecnologia messa a disposizione dalle multinazionali, da Big Pharma, e probabilmente c'è uno zampino anche degli alieni, che l'hanno fornita agli americani dell'Area 51. Oppure è colpa delle scie chimiche, il cui scopo sarà preservare la salute dei dipendenti privati, a scapito del povero dipendente pubblico, destinato a beccarsi ogni sorta di malanno. Si può ipotizzare anche che gli edifici statali dove lavorano i dipendenti pubblici siano pieni di spifferi, muffe, agenti patogeni, zecche, pantegane, batteri di ogni tipo, immigrati non vaccinati che li hanno occupati, e che andare al lavoro ogni giorno rappresenti una vera sfida per la salute. Meriterebbero una medaglia. In ogni caso deve essere per questo che il papà del mio migliore amico stava così male.

E magari adesso (sono passati quasi quarant'anni) è pure morto, non per cause naturali, non di vecchiaia, ma per i micidiali virus del lavoro pubblico.

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