Cronache

"Svendo anche a stranieri", a Belluno un cartello immobiliare è accusato di razzismo, ma gli utenti lo difendono

È accaduto nel Bellunese, dove una 29enne ha fotografato l'avviso e l'ha mandato al gruppo Facebook "I sentinelli di Milano", denunciandone il contenuto ritenuto discriminatorio. Ma la rete non sembra darle ragione

"Svendo anche a stranieri", a Belluno un cartello immobiliare è accusato di razzismo, ma gli utenti lo difendono

Ha notato il grosso cartello appeso alla recinzione di una villa nella sua città natale, Belluno, e non ha potuto fare a meno di osservare la scritta che c'era sopra, che più del messaggio stesso ha catturato la sua attenzione. E che proprio non gli è andata giù: "Svendo anche a stranieri". Così, una 29enne veneta, da anni residente a Milano, ha fotografato il messaggio e ne ha denunciato il contenuto alla pagina Facebook dei "Sentinelli di Milano".

La "denuncia" online

"Torno a casa poche volte l'anno e devo ammettere, con grande malessere, che negli ultimi anni, quando faccio ritorno nella mia terra nativa, mi sento circondata sempre più fortemente da ideologie di estrema destra, diffidenza verso il 'diverso', agressività verso 'lo straniero'", esordisce la giovane nella sua "denuncia". Che prosegue così, raccontando i dettagli del suo avvistamento: "Poche ore fa sono andata a fare una passeggiata in un paese adiacente a quello dove abitano mia madre e mio padre, c'era un evento che non volevamo mancare: la sagra delle mele. È stato lì che ho preso visione del cartello. C'è scritto 'Svendo. Anche a stranieri'. 'Anche'. Io non mi riconosco in un'umanità che senza scrupoli appende uno striscione del genere fuori dalla porta di casa, non voglio neppure fare finta di niente, quella congiunzione è usata in maniera subdola, come a volere dire 'pensate che la venderei pure agli stranieri', sottintende che il sostantivo 'straniero' vada a braccetto con aggettivi negativi, quindi è come se ci fosse scritto 'anche agli sporchi stranieri' o 'anche quegli straccioni degli stranieri' oppure 'la svendo a tal punto che la potrebbe comprare persino uno straniero'".

Il web lo difende

Ma l'accusa della ragazza ha diviso i commentatori in rete, che infatti interpretano il cartello non soltanto negativamente, provando a dare un tono diverso all'avviso di vendita. "Io, invece, l'ho letta come un 'a scanso di equivoci/fraintendimenti, svendo a chiunque, senza preclusioni'. Forse sono solo una povera illusa", scrive un'utente. "Nata a Belluno pure io, le mie idee sono di sinistra e sinceramente ho dei dubbi sul fatto che questo cartello voglia essere razzista. Mi sembra più un tentativo impacciato di voler sottolineare l'inclusione di tutti", scrive un'altra. E ancora: "Sarò strana io, ma non lo vedo come cartello dipregiativo, anzi il contrario.

Lo intendo più come un affronto verso chi fa distinzioni".

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