Cronache

Terrorismo, raffica di arresti. Ma nessun islamico denuncia

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli arresti e le espulsioni di islamici radicalizzati. Ma imam e comunità islamiche non li hanno mai denunciati. Nemmeno quando sapevano

Terrorismo, raffica di arresti. Ma nessun islamico denuncia

Dal 2015 a oggi in Italia ci sono state 107 espulsioni di islamici sospettati di attività terroristica. Un numero monstre che non tiene conto degli arresti. La Lombardia è l'epicentro di questa emergenza: un terzo degli espulsi risiedeva nel territorio lombardo, senza contare i dieci arrestati fatti tra Milano e Varese qualche mese fa. Eppure dalle comunità islamiche locali non arriva mai una denuncia o una segnalazione all'anti terrorismo. Sempre e solo la sorpresa del giorno dopo.

"Non sapevamo", "Non ci eravamo accorti", "Non era uno di noi". Peccato che poi, dalle indagini, emergano sempre realtà diverse. Come nell'incredibile caso di Mohamed Khemiri, il 41enne tunisino arrestato nel casertano, un soggetto peraltro coinvolto anche in traffici criminali oltre a quello dei migranti, un soggetto che già dal gennaio della 2015, dalla strage nella redazione parigina di Charlie Hebdo, scriveva post deliranti su Facebook esultando per la carneficina e inneggiando al jihad. Eppure nessuno della sua comunità aveva pensato di denunciarlo, neppure segnalarlo alla Polizia Postale. Non solo. Dall'inchiesta emerge anche che la comunità islamica locale lo aveva soprannominato "Bin Laden" e che addirittura alloggiava nell'appartamento sopra il centro di culto.

"E uno che su facebook da un anno e mezzo esulta per le stragi terroristiche e si fa chiamare Bin Laden non è un soggetto che desta sospetti? Basta farci prendere dai fondelli da chi si definisce islamico moderato e intanto è omertoso, se non complice, verso chi è un islamico radicale pronto a colpirci...". A puntare l’indice contro l’omertà, che sfocia nella complicità, è Paolo Grimoldi, segretario della Lega in Lombardia. Proprio quella Lombardia dove sono stati fermati o espulsi tanti potenziali jihadisti. Due solo nell'ultima settimana, proprio a poche ore di distanza dalla sfilata di domenica scorsa di imam lombardi nelle chiese per prendere le distanze dall’estremismo. "In Lombardia ci sono oltre 80 comunità islamiche, ci sono moschee – fa notare Grimoldi - disseminate su tutto il territorio, eppure alle autorità non è arrivata una denuncia o una segnalazione su un sospetto". Esattamente come accaduto a Molenbeek dove le comunità islamiche locali coprivano i vari Abdeslam Salah.

"Domenica abbiamo assistito ad un'inutile passerella mediatica - tuona ancora il leghista - abbiamo visto alcuni imam, anche a Milano, andare in chiesa, a Messa, per testimoniare la loro lontananza dal terrorismo di matrice islamica". Poi lunedì è arrivata l'espulsione di Aftab Farooq, un pachistano che diceva ad alta voce di voler colpire l'aeroporto di Orio al Serio. Quando dal Viminale è arrivato il foglio di via firmato dal ministro Angelino Alfano, sono tutti caduti dalle nuvole. Esattamente come nel caso di Mahmoud Jrad, il giovane siriano residente a Varese, arrestato dalla polizia a Genova mentre si preparava a partire per la Siria dove avrebbe ingrossato le file di Jabat al Nusra, una brigata affiliata ad al Qaeda. Dalle intercettazioni emerge che diversi membri di comunità islamiche sapevano delle volontà velleitarie del ragazzo.

Nessuno di questi, però, lo aveva denunciato.

Commenti