Cronache

Tiziano Ferro, controlli al concerto di Torino: "Troppe code e prato diviso"

Durante il concerto di Tiziano Ferro a Torino i controlli della sicurezza hanno causato notevoli disagi per i fan presenti allo spettacolo dell'Olimpico

Tiziano Ferro, controlli al concerto di Torino: "Troppe code e prato diviso"

Tante polemiche per il concerto di Tiziano Ferro allo stadio Olimpico di Torino. Code chilometriche e infinite e una divisione del prato in compartimenti distaccati che ha fatto diminuire l'emozione del concerto.

Dopo gli incidenti di piazza San Carlo durante la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid i controlli e la sicurezza si sono intensificati negli eventi che si svolgono nel capoluogo piemontese, così come ha sottolineato la questura di Torino.

Ma il prato dell'Olimpico è stato trasformato in un vero e proprio recinto transennato interrotto da corridoi lasciati liberi da usare come vie di fuga. Il malumore dei presenti è stato tantigibile, e a un tratto dal palco anche Tiziano Ferro ha voluto fare una domanda ai suoi fan: "Ma a voi piace questa divisione del pubblico?".

Così tutti hanno gridato di no e il cantante di Latina è stato costretto a scusarsi: "Neanche a me...ma non è dipeso da noi. La sicurezza è fondamentale, viene per prima". Poi ha ringraziato tutti per la pazienza, anche chi ha atteso delle ore prima di poter entrare allo stadio. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, alle 20:30 la coda arrivava fino in piazza d'Armi mentre alle 21:15 sono stati fatti passare tutti perché il concerto stava per iniziare.

"Era brutto perché il pubblico era diviso tra due blocchi c’erano anche due metri e poi eravamo tutti più stretti. Io sono arrivata alle 16.30 ma ci sono persone che alle nove di mattina erano già lì. Il problema è che poi hanno fatto entrare tutti dentro ma non a seconda dell’ordine di arrivo.

Quindi magari chi aspettava fuori dai cancelli dalla mattina poi si è ritrovato nel blocco a metà prato", ha infine raccontato una fan facendo il riassunto della giornale.

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