Cronache

Torino, lo sfogo del poliziotto ferito: "Non parlatemi di accoglienza"

L'agente rimasto ferito durante la rivolta nel Cpr di Torino si sfoga su Facebook: "Due ore di sassaiola in 5 contro 158"

Torino, lo sfogo del poliziotto ferito: "Non parlatemi di accoglienza"

Non ce l'ha fatta a trattenere la rabbia. E così, il poliziotto rimasto ferito questa notte durante la rivolta al Cpr di Torino ha scritto su Facebook quello che pensa.

"Questa notte, per due ore, da solo e con un manipolo di Carabinieri (cinque), mi sono trovato a fronteggiare 158 'ospiti' (perché così vanno chiamati), sotto una sassaiola pericolosissima durata un tempo interminabile, fino all'arrivo provvidenziale di tre squadre del Reparto Mobile e del loro funzionario...Questi Centri secondo il mio modesto parere hanno utilità pari a zero perché si lavora in un contesto di pseudo detenzione dove l'Autorità pre-costituita viene continuamente messa in discussione, dove le nostre funzioni vengono derise, prese in giro e prese a sputi (e nel caso di specie non è una metafora), dove il controllo dell'ordine pubblico è diventato una chimera impostato essenzialmente sull'opera di mediazione dei singoli ispettori impiegati di turno a rotazione, ma tutto ciò non può quasi mai trovare riscontro quando la controparte con la quale ti confronti è rappresentata da extracomunitari provocatori pluripregiudicati che aspettano mesi per essere rimpatriati, e nemmeno sempre!!!", scrive l'agente che ha riportato la rottura di due falangi e trenta giorni di prognosi. Il poliziotto poi continua: "Per un po' non voglio sentire parlare di comprensione, integrazione ed accoglienza... questo è il bilancio personale di una notte di guerriglia passata al Cpr di Torino, 30 giorni di prognosi, una bella frattura scomposta di due falangi con prospettazione di intervento chirurgico, due monconi malamente appesi che improvvisamente vanno in direzione opposta a quella che il tuo cervello vorrebbe fare... e mentre i "signori" della politica fanno il gioco delle poltrone, facendo a gara a chi di loro si rivela essere il più capriccioso, in questi Centri di Permanenza e Rimpatrio ad ogni turno si sfiora la tragedia e prima o poi - credetemi - qualcuno si farà male sul serio!!!".

Infine l'agente ha aggiunto: "Questi luoghi sono polveriere sempre pronte ad esplodere per effetto di un singolo che aizza il resto della feccia, così com'è capitato stanotte, ma nessuno dei nostri politici pare averne contezza, invece di venire sempre a controllare quali sono le loro condizioni di vivibilità, provate a verificare in quali condizioni lavoriamo tutti "Noi" che abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica...!!! Scusate lo sfogo, ma stavolta ne ho proprio pieni i coglioni...

!!!".

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