Cronache

Trento, la protesta dei migranti: "Vogliamo avere una casa"

La rivolta è scoppiata alle prime ore dell'alba quando un centinaio di richiedenti asilo si sono barricati all'interno della struttura

Da il Dolomiti
Da il Dolomiti

È iniziata questa mattina alle sette la protesta di circa un centinaio di migranti, su un totale di 250, ospitati in un centro d'accoglienza di Trento, in via Fersina.

Gli ospiti della struttura hanno chiuso il cancello con un lucchetto in modo da impedire a chiunque di entrare e di uscire dal centro, anche al personale di servizio. La polizia intervenuta sul posto ha però sottolineato che non si è trattato di "sequestro di persona" in quanto è stato il personale a voler rimanere all'interno per cercare di rassenerare gli animi. Come riporta Il Dolomiti, i richiedenti asilo hanno deciso di protestare per i tempi troppi lunghi delle pratiche di accoglienza, circa un anno e mezzo, e per chiedere di essere ospitati all'interno di abitazioni sul territorio invece che in una residenza collettiva come quella allestita dalla Provincia nell'ex caserma dell'esercito a Trento sud.

A due ore dall'inizio della protesta sul posto è intervenuto il dirigente provinciale delle politiche sociali, Silvio Fedrigotti, che ha ascoltato le richieste dei migranti spiegando loro che la lunga permanenza del centro è dovuta alla mancanza di strutture idonea ad ospitarli altrove. I migranti hanno anche segnalato la cattiva qualità del cibo, le condizioni in cui sono costretti a dormire e le differenze tra i tempi di attesa per l'esame delle domande in varie parti d'Italia (con tempi più lunghi a Trento).

Nonostante un primo momento di tensione, con l'arrivo delle forze dell'ordine, la protesta è stata pacifica e non si sono verificati incidenti.

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