Cronache

Il tweet fascista di Trump era una trappola giornalistica

Ecco cosa c'è dietro il tweet mussoliniano di Donald Trump. L'essere troppo egocentrici a volte può giocare brutti scherzi

Il tweet fascista di Trump era una trappola giornalistica

Il tweet di Donald Trump "Meglio un giorno da leone che cento da pecora" ha fatto il giro del mondo, ma dietro c'è una piccola trappola ai danni del repubblicano.

Più che un tweet quello di Trump è un retweet perché il candidato alla presidenza degli Stati Uniti ha riproposto una frase dell’account @ilduce2016. Questo profilo, che si presenta con una foto di Mussolini con i capelli di Trump, è stato creato volontariamente così, da una giornalista del Gawker, nel dicembre del 2015. L'intenzione della giornalista era quella di dimostrare come l'aspirante inquilino della Casa Bianca apprezzi talmente tanto chi lo sostiene e lo elogia da condividere qualunque cosa sia in suo favore.

Questo profilo, da quando è nato, pubblica solo massime del duce e ogni volta cerca di attirare l'attenzione di Trump usando l'hashtag #MakeAmericaGreatAgain, frase con cui il repubblicano "firma" ogni suo commento. Dopo centinaia di tranelli, Trump ci è cascato e ha condiviso una frase fascista del account incriminato. "È abbastanza chiaro che si tratta di un account inneggiante al fascismo, seppur in modo parodistico. E Trump ha dimostrato, almeno su Twitter, di aver molta simpatia per queste idee" - ha spiegato la giornalista del Gawker. Il repubblicano si è lasciato ingannare dal fotomontaggio e dal "suo" hashtag, sicuramente la prossima volta starà più attento.

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