Cronache

Ucciso De Rosa, elemento di spicco della mala di Trinitapoli

De Rosa è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla testa mentre era a bordo dell'auto di un suo amico

Ucciso De Rosa, elemento di spicco della mala di Trinitapoli

Un colpo di arma da fuoco sparato alla testa. Così è stato ucciso il 40enne sorvegliato speciale Pietro De Rosa, morto all'istante in un agguato avvenuto intorno alle 11.30 in via Aia a Trinitapoli, Comune in provincia della Bat. L'uomo era a bordo di una Fiat Croma alla cui guida vi era Luigi Muriglio, 49 anni, ferito da sette proiettili all'addome e alla spalla sinistra e trasportato d'urgenza all'ospedale di Barletta, dove ha subito in giornata un delicato intervento chirurgico. Stando ad una prima ricostruzione dei Carabinieri che indagano sull'accaduto, i killer - forse due - a bordo di una Renault Clio avrebbero affiancato la Fiat Croma e sparato una serie di colpi di arma da fuoco contro i due a bordo. De Rosa sarebbe stato crivellato mentre scendeva dalla vettura per tentare di mettersi in salvo fuggendo. La vittima è ritenuta dagli inquirenti un elemento di spicco del gruppo criminale Miccoli-De Rosa operante a Trinitapoli e nei comuni del basso Tavoliere.

All'alba del 22 gennaio 2015 il 40enne era stato arrestato dai Carabinieri del comando provinciale di Foggia nell'ambito dell'operazione denominata 'Babele'. Quest'ultima aveva permesso di sgominare un'organizzazione criminale attiva a Trinitapoli e ne aveva altresì tranciato i rapporti con altre realtà nel nord barese, nel foggiano, a Lecce e a Reggio Calabria. Gli indagati erano stati ritenuti responsabili - a vario titolo - dei reati di estorsione, tentato omicidio aggravato da metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, rapina, ricettazione e danneggiamento. Sei gli anni di reclusione a cui era stato condannato De Rosa con rito abbreviato. Nei suoi confronti, poi, nel maggio del 2017, il Nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Foggia - su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari - aveva eseguito una misura di prevenzione della confisca di beni per circa 300mila euro.

I militari hanno ascoltato in nottata alcune persone ritenute vicine alla vittima ed hanno effettuato esami dello stub a pregiudicati della zona. Sul luogo dell'omicidio è stata trovata una pistola calibro 9x21, forse appartenente ad uno dei sicari.

Sarebbe, invece, fuori pericolo Luigi Muriglio sottoposto ad una operazione andata a buon fine, come confermano i medici.

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