Cronache

Vaccini obbligatori all’asilo Paura morbillo: quarto morto

Vaccini obbligatori all’asilo Paura morbillo: quarto morto

I vaccini sono obbligatori, senza eccezioni. A ricucire lo strappo tentato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia è il Consiglio di Stato che, nel suo parere, affossa definitivamente i tentativi di rimandare di un paio d’anni l’obbligo di presentare i certificati. «Per accedere alle scuole dell’infanzia - sentenziano i giudici - occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione già da quest’anno». Tra le motivazioni del provvedimento viene detto chiaramente che «la copertura vaccinale può non essere oggetto dell’interesse di un singolo individuo ma sicuramente è d’interesse primario della collettività». Non solo. Il Consiglio dà piena legittimità al provvedimento strong del ministro alla Salute Lorenzin: «L’obbligatorietà può essere imposta per legge, fermo restando il dovere di indennizzare i pochi soggetti che dovessero essere danneggiati». Insomma, addio alla moratoria di due anni che avrebbe permesso alle famiglie venete di presentare i documenti non prima del 2019. Zaia incassa il colpo (era stato lui a chiedere un parere al Consiglio di Stato) ma non dichiara chiusa la battaglia e confida nel ricorso alla Corte Costituzionale. Ma al di là dei contenziosi legali, resta viva la necessità dei vaccini per contrastare il rischio di un’epidemia reale. È di ieri il quarto decesso a causa del morbillo dall’inizio dell’anno: si tratta di un uomo di 42 anni non vaccinato e immunodepresso (che quindi non poteva vaccinarsi). Il caso si è verificato in Sicilia la scorsa settimana ed è stato notificato il 20 settembre dalla Asl di Catania. L’uomo all’inizio di settembre ha cominciato a soffrire per la febbre molto alta e dopo pochi giorni è comparso l’esantema, contro cui non c’è stato nulla da fare. A Catania dall’inizio del 2017 ci sono stati 165 casi di morbillo. «È in atto un’epidemia che ha picchi più alti del solito, è più prolungata nel tempo e che tende a colpire non soltanto l’infanzia, ma anche gli adulti» spiega Mario Cuccia, responsabile di Epidemiologia dell’azienda sanitaria -. Ci sono anche casi di persone vaccinate, ma sono pochi e il quadro clinico è molto più lieve. Si è alzata anche l’età media, che si attesta intorno ai 23 anni. Non è più una malattia dell’infanzia». Il concetto non entra in testa al movimento dei no vax che non attenua i toni della sua campagna di disinformazione. I saccenti non-medici che aggiornano il sito www.laveritasuivaccini.it si fanno forti di dati che interpretano alla loro maniera: «I decessi per morbillo furono 29 nel 1981 e sono scesi a zero nel 2014. Nel 2013 ce ne fu uno». Ebbene, è ora che anche gli antivaccinisti più convinti si ricredano. Con il caso di Catania e con la tragica morte della bambina di 16 mesi a Roma a fine giugno, il bilancio dell’epidemia di morbillo nel nostro Paese arriva a quota 4.

575 casi (erano stati 800 in tutto il 2016). E le quattro vittime contate finora si

Commenti