Cronache

Vaticano, ora anche le suore di clausura possono usare i social

Ma "con sobrietà e discrezione", perché non diventino motivo di evasione dal silenzio e dalla contemplazione

Vaticano, ora anche le suore di clausura possono usare i social

Oggi, nella sala stampa della Santa Sede, è stato presentato un documento, che dispone le regole di vita delle suore di clausura, redatto dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, su incarico del Papa.

La Cor Orans, applica le richieste che Papa Francesco aveva fatto tramite la Costituzione apostolica Vultum Dei quaerere, pubblicata il 22 luglio del 2016, che si riferiva alla vita contemplativa femminile. In quell'occasione, il Santo Padre aveva riconosciuto l'importanta dei media "per la formazione e la comunicazione", ma anche i rischi che possono portarli a diventare mezzi di "evasione dalla vita fraterna in comunità". Bergoglio approva l'uso dei social network, come dimostra la sua assidua attività su Twitter, ritenuti un mezzo molto vantaggioso per avvicinarsi ai giovani. Tuttavia, tali mezzi non devono far cadere nella tentazione dell'isolamento e dell'apatia, allontanando suore e preti dal compito di evangelizzazione.

Tenendo presenti le parole del Santo Padre, con il documento di oggi, il Vaticano permette l'uso dei mezzi di comunicazione sociale, purché siano utilizzati "con sobrietà e discrezione" e "siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie". Vietato, quindi, usare i social, qualora fossero "occasione di dissipazione o di evasione dalla vita fraterna".

Le suore di clausura potranno quindi utilizzare i mezzi di comunicazione di massa, cioè internet e i social network, purché sappiano cogliere le informazioni necessarie alla propria formazione e "sapendo coglierne l'essenziale".

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