Cronache

Dopo Venezia, la tassa di sbarco arriva anche alle Cinque Terre?

Il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, ha chiesto di introdurre - sulla scorta di quanto già fatto a Venezia - una tassa di sbarco per i turisti che arrivano alle Cinque Terre. Nel frattempo, a marzo raddoppierà l'imposta di soggiorno

Da Wikipedia
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Dopo Venezia, anche le Cinque Terre pensano a una tassa di sbarco per i turisti. A proporla è il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia. L'emendamento dell'ultima manovra che autorizza il Comune di Venezia a far pagare una cifra tra i 2,5 e i 5 euro a chi entra nelle calli della città lagunare, ha fatto drizzare le antenne all'amministrazione comunale di questo piccolo borgo che fa del turismo la sua principale fonte di reddito. Ma c'è un problema. Anzi due. I turisti sono troppi. E quasi tutti mordono e fuggono.

Un problema che riguarda non solo Riomaggiore, ma anche Monterosso, Vernazza, Corniglia e Manarola: insomma, tutto il comprensorio di questo splendido angolo della riviera ligure di levante. "Anche le amministrazioni comunali delle Cinque Terre hanno bisogno di risorse finanziarie e di precisi strumenti giuridici, da definire a livello nazionale, per intervenire concretamente a sostegno del turismo, dell’agricoltura e della sicurezza", le parole del sindaco Pecunia riportate da Repubblica. Ai tempi del governo Gentiloni, era in discussione una legge di riforma dei Parchi. Ma l'iter per l'approvazione della legge quadro non è arrivato a compimento, lasciando in vigore la vecchia legge 394/1991. Mentre in quella nuova "era prevista una misura che avrebbe potuto regolamentare i flussi e nello stesso tempo far entrare nelle casse dei territori contributi preziosi per alzare l’offerta per i turisti, mettere in sicurezza i territori e tutelare pure la buona qualità della vita dei residenti", spiega ancora il sindaco di Riomaggiore.

Le Cinque Terre, che nel 1997 sono state inserite dall'Unesco nel Patrimonio dell'Umanità, si trovano all'interno un'Area marina protetta e di un Parco nazionale. A visitarle, nel 2018, sono state 3,5 milioni di turisti, una media di 80 per abitante che dà le dimensioni del fenomeno e, di conseguenza, fa comprendere la necessità di sostenere continui investimenti per preservarle. E infatti, in attesa di avere il via libera per l'introduzione di una tassa di sbarco, il sindaco Pecunia ha annunciato che da marzo raddoppierà da 1 a 2 euro - ma solo per i primi tre giorni di permanenza - l'imposta di soggiorno che l'anno scorso aveva fruttato 230 mila euro.

"Ma servirebbe una tassa di ingresso, di sbarco con specifici accordi da definire con tutti i vettori, compresa Trenitalia, in grado di favorire investimenti che oggi non possiamo fare: cultura, qualità e tutela dell’ambiente, sicurezza, decoro, agricoltura", insiste il primo cittadino di Riomaggiore, che ha presentato una richiesta ad hoc al Ministero dell'Ambiente - nel quadro del Piano strategico per il turismo sostenibile - e alla Regione Liguria, che ha aperto il Tavolo logistica delle Cinque Terre.

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