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Voti bassi e disillusione, la Raggi è da bocciatura

Come sempre, alla fine di ogni anno, è tempo di bilanci e pagelle. Cosa ne pensano i romani degli ultimi dodici mesi di amministrazione Raggi e cosa si aspettano per il futuro?

Voti bassi e disillusione, la Raggi è da bocciatura

Dalle vie del centro storico ai marciapiedi della periferia profonda, il vecchio detto “anno nuovo vita nuova” sembra aver ceduto il passo alla filosofia del disincanto. La gente di Roma evoca scenari da diluvio universale e minaccia l’espatrio, ma lo fa con il sorriso sulle labbra, con quell’aria strafottente e canzonatoria che, dai tempi di Pasquino, la contraddistingue. Cotechino, lenticchie e fatalismo in quel di Roma est. Nel bar che affaccia su largo Beltramelli, la titolare è rassegnata. “Alle nove di sera - racconta - c’è il coprifuoco, ormai la periferia non è più controllata da nessuno, qui da me lavorano dieci ragazze e quando staccano si devono muovere in gruppo”. Chiede più sicurezza. Stesso discorso vale per Fabrizio Montanini, del “Coordinamento d’azione IV Municipio”, che boccia l’operato della sindaca e ci racconta una storia da brivido. “Due anni fa, in largo San Giuseppe Artigiano, a causa del buio e di una grata pericolante, una donna è precipitata in un cantiere ed è morta”. E nel 2018? “Potrebbe succedere un’altra tragedia perchè la zona non è stata messa in sicurezza”. “Sono stati messi dei lampioni ma non sono mai stati accesi - gli fa eco Alessandro Nardoni del “Comitato Beltramelli-Meda” - perché hanno fatto male l’impianto, siamo veramente in mano a degli incompetenti”.

Si procede a tentoni e per la proprietaria di una vecchia merceria di zona “il 2018 sarà un anno peggiore di quelli che l’hanno preceduto”. Le cose, in quel del Tiburtino III non vanno meglio. Dopo gli attriti tra residenti e ospiti della struttura di accoglienza di via del Frantoio, tutto è rimasto com’era. “Nessuno è intervenuto e accanto al centro di accoglienza c'è una scuola elementare che rischia di chiudere”, spiega Marco Contimisio del “Comitato Tiburtino III Millennio”. “Per quanto l’amministrazione abbia promesso mi sento di dargli neanche una sufficienza”. AAA istituzioni cercansi. E non solo in periferia. Bollicine e abbandono a due passi dal Colosseo. Lungo via Labicana, un ragazzo si indica la bocca: “Nel 2017 sono caduto dallo scooter per colpa di una buca”. Il bilancio? “Due denti rotti”. La speranza? “Che ne dici Virgì, ce la facciamo a sistemare queste strade?”. Il suo amico la pensa come lui e ironizza: “Siamo sotto Natale, non voglio essere cattivo, alla Raggi dò un quattro”. Vorrebbe “vedere più impegno” anche Stefano, residente sulla trentina: “Il Colosseo e il parco di Colle Oppio sono trascurati e pericolosi”. Lui, alla Raggi, da un sei meno meno (periodico). Anna, invece, è una romana che vive all’estero: “Torno qui ogni tre mesi, ho lasciato Ostia che era un posto pieno di vita ma da qualche anno a questa parte è diventata una zona fantasma”. E il centro? “Ho una bambina piccola e la città non è minimamente attrezzata, non ci sono servizi igienici per poterla cambiare”. Anche stavolta la Raggi non arriva alla sufficienza.

Solo Cecilia, che incontriamo a due passi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, si sbilancia dando all’amministrazione un “bel sette e mezzo”. Per lei i guai di Roma non dipendono dalla Raggi, ma “dalle amministrazioni che l’hanno preceduta”. Opposta la visione della titolare di una boutique in via Merulana: “Per lo meno Marino ha pedonalizzato via dei Fori, una scelta che ha fatto discutere ma almeno, lui, qualcosa ha fatto”. Per il 2018, l’esercente si augura che: “La sindaca se ne vada”. Qualche vetrina più in là, un’altra commerciante dice: “È stato un periodo negativo sotto tutti i punti di vista: traffico, immondizia, trasporti”. Il voto è “zero spaccato”. E aggiunge: “Non ho speranze per il 2018, mi sembra che non ci siano persone valide in Campidoglio”. Proprio su questo batte un edicolante del centro: “Per l’anno nuovo mi auguro che la sindaca chiami a collaborare delle persone serie e all’altezza”. Sinora “la Raggi ha sottovalutato Roma e amministrato con troppa presunzione”: per lei l’insufficienza è “piena”. È questione di “inesperienza e approssimazione” secondo un ristoratore del rione Celio: “La buona volontà c’era ma non ha saputo dare un’impronta nuova, nella politica l’improvvisazione non ci può stare”. In sintesi: “Sufficienza scarsa”. “Questo sindaco non sembra competente, i grillini sono dei dilettanti allo sbaraglio”, taglia corto un’insegnate che dice: “Zero spaccato”. La pioggia cade su Roma, mettendo a nudo le promesse tradite e i buoni propositi. Un macellaio abbassa la saracinesca e ci regala una perla di saggezza: “Speriamo che... Speriamo che... Ma mi pare che siamo sempre là, non cambia niente”.

Perchè affannarsi? Sotto al cielo scuro la Capitale è ancora più bella.

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