Politica

D'Addario, Berlusconi: "Mandato contro di me"

Il premier contrattacca: "Dietro l'inchiesta c'è qualcuno che ha dato un mandato preciso e ben retribuito a questa signora" (l'intervista integrale). La replica: "Smentisco tutto, fornisca le prove". Famiglia Cristiana attacca il Cavaliere: "Indifendibile, superata la decenza. Intervenga la Chiesa"

D'Addario, Berlusconi: "Mandato contro di me"

Milano - Il premier si difende. "Dietro l'inchiesta di Bari c'è qualcuno che ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora D'Addario". Lo dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un'intervista esclusiva al direttore di Chi Alfonso Signorini, che il settimanale pubblica domani, mercoledì 24 giugno. "Non ho mai pagato una donna. Non ho mai capito che soddisfazione ci sia se non c'è il piacere della conquista", aggiunge il premier, che alla domanda di Signorini: "Non si era reso conto che potesse essere una prostituta d'alto bordo che voleva tenderle una trappola?" risponde: "Se sospettassi di una persona una cosa del genere, le starei lontano mille miglia".

La replica: "Smentisco tutto" "Smentisco che ciò sia accaduto". Lo afferma Patrizia d'Addario in relazione alle affermazioni fatte da Berlusconi. "In una intervista rilasciata oggi a un settimanale il presidente del Consiglio sostiene, riferendosi a me, che 'c'é qualcuno che ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora'. Smentisco che ciò sia accaduto". D'Addario invita quindi "l'onorevole Berlusconi, qualora sia in possesso della minima prova a sostegno della sua affermazione, a volerla trasmettere all'autorità giudiziaria. Se così non fosse - conclude - vorrei pregarlo di astenersi da simili affermazioni".

"I direttori dei giornali dovrebbero scusarsi con me" Dopo l’intervento sul Corriere della Sera di Francesco Cossiga in cui lo esortava a non chiedere scusa a nessuno, Silvio Berlusconi ringrazia pubblicamente l’ex capo dello Stato in un’intervista a Chi. Dice Berlusconi: "Non ho nulla di cui dovermi scusare con nessuno. Non c’è nulla nella mia vita privata di cui io mi debba scusare. Sono, invece, in tanti, dagli editori ai direttori dei principali quotidiani italiani, che debbono vergognarsi e che dovrebbero scusarsi con me. Ma non lo faranno certo. Perderanno credibilità e lettori".

"Mai perquisiti i miei ospiti" "Nessuno dei miei ospiti è mai stato sottoposto a una perquisizione personale. Se poi qualcuno abusa della mia cortesia e della mia buona fede e viola la mia privacy, questo è un comportamento che squalifica lui, non me", continua il presidente del Consiglio nel suo colloquio con Alfonso Signorini. Il premier interviene anche sulla polemica sui servizi segreti che avrebbero permesso al fotografo Antonello Zappadu di violare la privacy di Villa Certosa: "Penso che i servizi segreti siano stati occupati in cose più serie delle foto di Zappadu".

Gossip, famiglia e attacchi mediatici
"È stata una ferita molto dolorosa. Non so se il tempo potrà rimarginarla". Per la prima volta dalla separazione Berlusconi parla del suo futuro con la moglie Veronica Lario. "Quello che è certo - aggiunge il premier - è che la nostra è stata una grande storia d’amore. E le vere storie d’amore non si cancellano mai". "Sono sereno. Sono triste, ma sereno", dice Berlusconi, che rivela: "Penso a mia madre ogni giorno. Mia madre mi ha insegnato a non avere paura di nulla, a non farmi scoraggiare da nulla". Invece, sui figli racconta: "Il dolore per il fango che hanno provato a gettarci addosso ci ha unito ancora di più. La risposta di tutti i miei figli di fronte alle incredibili affermazioni del leader dell'opposizione è stata per me la più grande gioia da molto tempo a questa parte".

Di Pietro: "Licenziare Minzolini per giusta causa"
Questa volta non brandisce le manette. Si "accontenta" di minacciare licenziamenti. Per "giusta causa" ovviamente. E la vittima delle minacce dipietriste è Augusto Minzolini. A voler mettere alla porta il direttore del telegiornale della prima rete Rai è Antonio Di Pietro. Minzolini "è un gossipparo", anzi "l’Emilio Fede del servizio pubblico" che "ha ridotto lo spazio dell’informazione politica in modo impressionante" oltre ad aver "oscurato l’Italia dei Valori", ha detto il leader dell'Italia dei Valori durante una conferenza stampa alla Camera dei deputati. Il leader dell’Idv ha quindi annunciato che invierà una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "affinchè eserciti la sua funzione di garante della Costituzione per quanto riguarda il pluralismo".

Capezzone: "Di Pietro vuole arrestare Minzolini?"
"Il signor Di Pietro, in una pausa rispetto agli impegni e alle questioni (immobiliari e non) del suo partito, trova il tempo per aggredire Augusto Minzolini. Si ha l’impressione che Di Pietro abbia nostalgia di quando era pm, e quasi viene il dubbio che, se potesse, chiederebbe l’arresto del direttore del Tg1. Ma non c’è da scherzare". Lo dice Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà a proposito delle dichiarazioni del leader Idv. "Questi signori dell’Idv e del Pd sono abituati alle intimidazioni, agli attacchi violenti, alle aggressioni seriali. Sbagliano due volte, però. Non solo perchè Minzolini ha totalmente ragione - continua Capezzone -, ma anche perchè il direttore del Tg1 non ha alcun motivo di temere questi comportamenti minacciosi e arroganti".

Butti: "Di Pietro presente per più di 7 minuti"
"Che Di Pietro dia i numeri non è una novità. Scarso in italiano, non è che con l’aritmetica però se la cavi meglio. Accusa il direttore Minzolini di dare poco spazio all’Italia dei Valori, ma poi se si vanno a leggere i dati del ranking del mese di giugno, scopriamo che Di Pietro è stato presente sul Tg1 per più di sette minuti". È la replica del senatore Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Vigilanza Rai, al leader Idv.

"Meglio di lui - afferma Butti in una nota - hanno fatto soltanto il presidente Berlusconi, Dario Franceschini e il Capo dello Stato".

Commenti