Teatro

Davide Livermore provoca: "Chiamatemi direttrice"

Nei giorni scorsi è stata annunciata la riconferma del regista Davide Livermore alla guida del Teatro Nazionale di Genova per i prossimi cinque anni

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Nei giorni scorsi è stata annunciata la riconferma del regista Davide Livermore alla guida del Teatro Nazionale di Genova per i prossimi cinque anni. Intanto, però, il regista sta portando al Teatro Gustavo Modena di Sampierdarena La vida es sueño di Calderón de la Barca, in scena dal 12 ottobre. Proprio presentando lo spettacolo, il famoso regista ha chiesto di essere definito «direttrice del Teatro Nazionale», e non direttore. Chiara la voglia di polemizzare contro le donne che scelgono di usare il maschile nonostante le loro professioni si possano declinare al femminile. Come Giorgia Meloni, che chiede di essere chiamata «Presidente» e Beatrice Venezi che preferisce l'appellativo «Direttore d'orchestra». «Ci sono donne con incarichi di responsabilità che si fanno definire al maschile. Quanto a me, d'ora in poi chiamatemi direttrice», ha dichiarato Livermore, la cui idea teatrale fra l'altro si muove proprio sul crinale di valori che sintetizza così: «Crediamo nel teatro come casa inclusiva, ospitale, propositiva, accessibile, che giochi un ruolo sociale importante, contribuisce a superare le discriminazioni e a riqualificare il territorio». Livermore è stato confermato da poco alla guida del Teatro di Genova, che ha voluto presentarlo così: «Ci ha reso partecipi di una visione di teatro forte e coraggiosa, le cui linee sono state tratteggiate nel Decalogo, presentato al pubblico all'inizio della sua direzione nel 2020.

Con la sua guida il Teatro Nazionale di Genova ha valorizzato la preziosa eredità lasciata da uomini che hanno fatto la storia di questo teatro».

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