Difesa

Mine, missili e killer di portaerei: la mossa del "porcospino" che può ferire la Cina

I media taiwanesi hanno acceso i riflettori sulla consegna di un paio di corvette “ammazza portaerei”. Taipei potrebbe puntare anche su mine sottomarine per ostacolare un'eventuale offensiva cinese

Mine, missili e killer di portaerei: la mossa del "porcospino" che può ferire la Cina

Ascolta ora: "Mine, missili e killer di portaerei: la mossa del "porcospino" che può ferire la Cina"

Mine, missili e killer di portaerei: la mossa del "porcospino" che può ferire la Cina

00:00 / 00:00
100 %

Taiwan continua a rafforzare il proprio apparato militare seguendo due percorsi paralleli. Da un lato, il governo di Taipei sta consolidando l'asse con gli Stati Uniti impegnandosi ad acquistare 400 missili Harpoon terrestri e accogliendo sul proprio territorio consiglieri militari americani e altro personale in vista di un programma di formazione. Dall'altro lato, le autorità taiwanese si stanno impegnando con soluzioni “autarchiche”, costruendo nuovi mezzi militari pensati appositamente in vista di una possibile offensiva cinese ma anche implementando soluzioni sui generis.

Taiwan potenzia la propria marina

I media taiwanesi hanno acceso i riflettori sulla consegna di un paio di corvette “ammazza portaerei”, ovvero Carrier Killer, alla marina locale. Il presidente uscente Tsai Ing Wen, che ha presieduto la cerimonia di consegna dei mezzi al porto di Su'ao, nella contea nord-orientale di Yilan, ha affermato che le corvette indigene di classe Tuo Chiang sono una testimonianza della crescente autonomia difensiva di Taiwan. Le nuove corvette appena sfornate sono le ultime di un gruppo iniziale di sei imbarcazioni che l'azienda taiwanese Lungteh Shipbuilding era stata incaricata di produrre. Oltre ai continui acquisti di armi da Washington, Taipei, come detto, sta potenziando la propria base di produzione per la difesa in un contesto di crescente attività militare cinese nelle acque limitrofe.

"Quattro anni fa ho chiamato la prima nave ad alte prestazioni (Tuo-chiang) Ta Chiang. Il carattere (cinese) 'ta' (torre) simboleggia il lavoro di rafforzamento delle capacità di difesa nazionale a livello nazionale", ha detto Tsai durante l'evento . "Negli ultimi anni, abbiamo implementato fermamente l'autonomia della difesa nazionale, con la denominazione, il varo e la consegna delle navi costruite a livello nazionale a un ritmo sempre più rapido", ha aggiunto.

Ciascuna di queste navi è in grado di trasportare 16 missili antiaerei e 12 missili da crociera antinave subsonici Hsiung Feng-II, oltre a missili supersonici Hsiung Feng-III. A completare il suo armamento c'è un sistema di cannoni automatizzato Phalanx CIWS e un cannone da 76 millimetri. "L'esterno dello scafo è progettato per essere invisibile, rendendo difficile il rilevamento da parte dei radar. Lo scarico del motore principale è progettato per essere misurato all'interno dello scafo, quindi i raggi infrarossi sono difficili da rilevare", ha affermato il presidente della Lungteh Shipbuilding, Sheldon Huang.

La muraglia di mine

Taiwan ha bisogno di strategie forti per scoraggiare un'eventuale offensiva nemica e, se serve, difendersi dagli attacchi rivali. Un elemento che Taipei starebbe prendendo in considerazione potrebbe coincidere con le mine marine. Gli esplosivi nascosti sott’acqua potrebbero essere la chiave per far deragliare un assalto anfibio e intraprendere una guerra asimmetrica contro la superiorità della marina cinese.

"Le mine navali posizionate strategicamente consentirebbero a Taiwan di sfruttare i suoi vantaggi geografici naturali per rafforzare la deterrenza e costruire una formidabile difesa in profondità", ha scritto il sito War on the Rocks. Le mine costringerebbero le navi cinesi a fronteggiare la minaccia esplosiva prima di avanzare.

Pechino potrebbe inviare i dragamine, ma tale sforzo richiederebbe tempo e rischierebbe ritardare – se non ostacolare - i piani di un fantomatico assalto cinese.

Certo, le suddette mine non risolverebbero tutti i problemi di Taiwan, ma come parte di una più ampia strategia del “porcospino” potrebbero risultare piuttosto efficaci.

Commenti