Cronache

Disastro Stoppani, sei alla sbarra

Disastro Stoppani, sei alla sbarra

Stoppani: rinvio a giudizio per sei persone accusate di «disastro ambientale». Lo ha deciso ieri il giudice Franca Borzone, su richiesta del pubblico ministero Francesco Cardona Albini. Il 19 dicembre siederano in tribunale sul banco degli imputati, dinanzi al giudice monocratico Luisa Carta, Giuseppe Bruzzone, 58 anni, direttore tecnico dello stabilimento, Giorgio Valenza, 54 anni direttore responsabile della Stoppani (fra gli indagati vi era anche Plinio Stoppani, scomparso qualche anno fa all’età di 84 anni), e quattro titolari di altrettanto ditte, tra cui la genovese Cerosillo, che hanno lavorato negli anni per l’azienda di Cogoleto, produttrice di cromo esavalente. Un settimo imputato, un trasportatore, sarà processato con rito abbreviato. Il pm Cardona ha chiesto 8 mesi di reclusione. Il giudice Borzone deciderà il 18 luglio. I Comuni di Cogoleto e Arenzano si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Stefano Savi (non si sono ancora espressi gli altri due enti locali, la Regione e la Provincia). Parti offese sono il Comitato per la tutela della salute pubblica,rappresentato dall’avvocato Alessandro Sola, Legambiente e Wwf, assistiti rispettivamente da Stefano Bigliazzi e Maurizio Barabino e l’Avvocatura dello Stato (all’apertura del processo si costituiranno parte civile). Gli episodi nel mirino del pm vanno dal ’94 ad oggi, comprendendo quindi anche la procedura di « messa in sicurezza» . I reati, a seconda delle singole responsabilità, vanno dal disastro colposo, al traffico illecito di rifiuti, allo stoccaggio e allo smaltimento degli stessi, nonchè alla violazione delle regole previste per la gestione. Il pm sottolinea che nel marzo 2002 l’Arpal aveva già ipotizzato il disastro ambientale relativo al gravissimo stato di contaminazione sia del suolo che della falda acquifera, ascrivibile soprattutto al cromo esavalente.

Successivamente vi è stato il grave inquinamento del torrente Lerone, a causa dello i scioglimento del salcromo, stoccato in modo inadeguato, finito per le forti piogge nel torrente.

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