Cronaca locale

Dalla "Donna babà" ai "Tarocchi", il mondo di Garofalo in 130 scatti

In mostra dal 4 al 9 dicembre al Palazzo dei Giureconsulti il lavoro dell'artista premiato come Miglior giovane fotografo italiano dall'associazione dei professionisti. Nella sezione dedicata a Napoli, un Pulcinella moderno sedotto con gli spaghetti.

La figura femminile, il mondo animale, la libertà dell'individuo (e i suoi limiti). Sono i temi ai quali è dedicato il lavoro fotografico di Marco Garofalo, in mostra per la prima volta a Milano a Palazzo Giureconsulti (in piazza dei Mercanti 2) dal 4 al 9 dicembre. Dietro ogni scatto l'originale studio e l'indagine personale del giovane artista, considerato uno dei più interessanti fotografi creativi del panorama italiano. La mostra è composta da 130 scatti (dimensioni: da 30x40 a 80x100) che coniugano il linguaggio pittorico con le tecniche della fotografia. L'uso della luce e dei contrasti, gli strumenti compositivi della pittura, ma anche quelli della moda, si fondono in immagini cariche di valore simbolico.
L'esposizione si inaugura sabato 4 dicembre dalle 18 alle 21, con un cocktail di benvenuto ai Giureconsulti durante il quale l'artista illustrerà il suo lavoro ai visitatori, e resterà aperta fino al 9 dicembre. Garofalo, 26 anni, ha già realizzato numerose mostre, personali e collettive, ha esposto le sue opere alla Fiera internazionale di Arte moderna e contemporanea di Reggio Emilia e collaborato con diverse gallerie, tra le quali la Galleria Mentana di Firenze. Nel 2009 l'artista è stato premiato come Miglior giovane fotografo creativo italiano dall'Associazione nazionale fotografi professionisti, e nel 2011 esporrà all'Agora Gallery di New York, a Parigi, Madrid, Barcellona.
Tra le foto che i milanesi potranno ammirare, c'è una sezione dedicata a Napoli, come il «Pulcinella» circondato da belle massaie che cercando di sedurlo prendendolo per la gola, con gli spaghetti. O la «Donna babà», che riassume il dolce napoletano per eccellenza e la seduzione. C'è la sezione dedicata ai «Cappelli», la visione di «Bene e male».

Ancora, «I tarocchi» con i 22 Arcani Maggiori riproposti in versione moderna, e ognuno rispecchia aspetti del mondo di oggi, attualizzando ogni protagonista con spirito satirico, ma rispettoso.

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