Economia e finanza

"Evitare stimoli fiscali": l'avvertimento del falco Ue sulla manovra

Il "falco" Dombrovskis lancia moniti contro spesa eccessiva e indebitamento non sostenibile. Ma la manovra italiana è a regola

"Evitare stimoli fiscali": l'avvertimento del falco Ue sulla manovra

Il governo Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti non hanno fatto nulla per accelerare sul deficit, ma il vicepresidente "falco" della Commissione europea Valdis Dombrovskis ci tiene a ricordare ai Paesi dell'Unione Europea la necessità di stringenti controlli di bilancio: "Mentre cerchiamo di combattere l'inflazione, dobbiamo assicurarci che le politiche di bilancio non siano in contraddizione con la politica monetaria, quindi dovremmo evitare stimoli fiscali su vasta scala", ha dichiarato l'ex primo ministro lettone parlando dei pacchetti di politiche autunnali che l'Ue dovrà valutare.

Dombrovskis detta la linea: "Investimenti con Pnrr"

Da Bruxelles il coordinatore delle politiche economiche della Commissione von der Leyen ha dichiarato che "gli Stati membri dovrebbero fare pieno uso dei finanziamenti del Pnrr e del RePowerEu per effettuare investimenti importanti, perseguendo nel contempo le riforme strutturali" e perseguendo in una fase di aumento dei tassi politiche di bilancio prudenti.

Sullo stesso Pnrr l'Ue intende vigilare da vicino ogni richiesta di riforma. Dombrovskis ha dichiarato l'intenzione di esaminare con "grande attenzione" eventuali richieste di revisione dei piani nazionali di Ripresa e resilienza "per garantire che ci siano esigenze oggettive". Un monito da falco vecchio stampo che a Roma andrà valutato con attenzione. Bruxelles vigilerà l'evoluzione della situazione e siamo pronti a valutare qualora ci fossero richieste specifiche da Stati membri: possono presentare piani riveduti. Ma non è una cosa che dalle burocrazie Ue invitano a fare.

In ogni caso, il 2023 sarà l'anno chiave per capire il futuro della misura. Dombrovskis ricorda che "saremo a metà del ciclo di vita dello strumento e più della metà delle pietre miliari e degli obiettivi saranno scaduti entro la fine di quell'anno".

"Ci aspettiamo presto la manovra italiana"

Il "falco" lettone ha poi iniziato a analizzare i cicli di bilancio dell'Europa. Tra i Paesi avvertiti, per la prima volta, anche la Germania: "c'è un elenco di Paesi con debito basso e medio, la cui spesa attuale cresce più celermente di quanto previsto dagli orientamenti di bilancio. La Germania è uno di questi Paesi coinvolti" a causa dello scudo energetico da 200 miliardi che sarà finanziato a debito.

L'Italia non è in questa categoria ma, nota Dombrovskis, "ci aspettiamo di ricevere il piano completo dal nuovo governo per la manovra a breve e forniremo la nostra opinione nelle prossime settimane". Un giudizio che, lo ricordiamo, sarà politico più che tecnico essendo bloccato anche in questa sessione il Patto di Stabilità, ma che non potrà non influire sui rapporti futuri tra il governo Meloni e Bruxelles. Da qui la prudenza del centrodestra di governo il cui documento di bilancio tra mercoledì e giovedì sarà inviato a Bruxelles.

"L'Italia ha squilibri macroeconomici"

Dombrovskis non lo dice esplicitamente, ma Roma resta sotto la lente Ue. E questo invita a ulteriore prudenza. "In Italia rimangono invariati i timori legati all'elevato rapporto debito pubblico/Pil. Le debolezze del mercato del lavoro potrebbero nuovamente aumentare", si legge nell'analisi del Palazzo Berlaymont relativo all'Italia.

"Nonostante i miglioramenti nel settore bancario, il rischio di cicli di recessione è in aumento a causa del contesto macroeconomico e richiede un attento monitoraggio", nota la Commissione. "Nella precedente tornata della procedura per squilibri macroeconomici, la Commissione ha effettuato un esame approfondito e ha concluso che l'Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi. Quest'anno, la Commissione ritiene opportuno esaminare la persistenza di squilibri eccessivi o la loro correzione in un'analisi approfondita", scrivono i tecnici europei. Allerta massima, dunque, anche in vista del ritorno in vigore delle regole sul 3% del rapporto deficit-Pil e del 60% del rapporto debito-Pil.

Gentiloni annuncia la riforma del Patto di Stabilità

Il Patto, comunque, sarà rivisto. "Se tutto va secondo i piani il tutto dovrebbe realizzarsi la primavera prossima", nota Dombrovskis. Ora comunque "gli orientamenti" della Commissione "già tengono conto dei riscontri degli Stati membri e del Parlamento Ue". Quello a cui i vertici di Palazzo Berlaymont "è un meccanismo più semplificato tramite il quale regole diventano più trasparenti, con un indicatore unico più semplice basato sulla spesa primaria e i Paesi membri sono più responsabili perché sono loro a proporre i programmi di riduzione del debito e di investimenti", ha aggiunto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni, anche lui in Aula assieme a Dombrovskis per il question time sulla nuova governance economica.

Si entra in una breve contrazione, "ma possiamo evitare una recessione di lunga durata", ha sottolineato l'ex presidente del Consiglio, secondo cui in questa fase "la sfida consiste nel fornire una risposta completa e coordinata basata su quattro dimensioni interconnesse: equità, produttività, sostenibilità ambientale e stabilità macroeconomica". L'Europa nuota in un "oceano di incertezza" a cui deve rispondere agendo unitariamente. E la riforma del Patto di Stabilità può essere una prima svolta, specie se dopo la fine del triennio di emergenza iniziato a febbraio 2020 con la pandemia si uscirà dal mito del taglio della spesa a ogni costo e anche Gentiloni ha proposto che l'Ue debba "preservare la capacità di investire". Perché "la traiettoria del debito dipende molto dalla crescita": del resto, per abbattere il rapporto debito-Pil è importante l'innalzamento del denominatore quanto la decrescita del denominatore. Principio lapalissiano che finalmente anche casa Ue sembra essere stato interiorizzato.

Se sono rose, fioriranno.

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