Economia

Allarme Ue sul debito italiano. "Da Lega e M5s posizioni preoccupanti"

Dombrovskis avverte il nuovo governo: "Conduca politiche di bilancio ragionevoli". Domani le raccomandazioni della commisioni Ue

Allarme Ue sul debito italiano. "Da Lega e M5s posizioni preoccupanti"

Dialogo con il nuovo governo per verificare le prime mosse e rinviare la resa dei conti in autunno. Oppure rigore subito e richieste immediate. Mentre a Roma sembra in dirittura d'arrivo il via libera al governo targato Lega e Cinque Stelle, due linee si stanno confrontando all'interno dell'esecutivo europeo per capire la linea da tenere con l'Italia. Qualcosa sapremo già domani dalla Commissione europea che pubblicherà le raccomandazioni agli stati membri. Intanto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha già invitato il prossimo governo italiano a "condurre una politica di bilancio ragionevole".

Dopo settimane di avvertimenti, le raccomandazioni che la Commissione Ue dovrebbe adottare domani rischiano di trasformarsi nel primo vero scontro tra il nuovo governo e l'Unione europea. Già la scorsa settimana Dombrovskis aveva anticipato quale dovrebbe essere il messaggio principale: "Il debito al 130% di Pil rappresenta un fattore di rischio e un freno all'economia". E le raccomandazioni sui conti pubblici costituiranno parte importante del documento indirizzato all'Italia. Al prossimo esecutivo gialloverde l'Europa chiede di "mantenere la rotta" del risanamento e delle riforme avviata con i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. "La Commissione europea in linea di principio non interferisce con le politiche nazionali - ha osservato Dombrovskis in un'intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt - ma per noi è importante che il nuovo governo italiano conduca una politica di bilancio ragionevole, perché l'Italia ha il più alto debito pubblico nell'area dell'euro dopo la Grecia".

Il problema per la Commissone europea è che il "contratto per il governo del cambiamento" che dovrà mettere in atto il prossimo esecutivo prevede un cambio di rotta radicale, con uno stimolo fiscale che rischia di far impennare il deficit ben oltre il 3% e una serie di marce indietro su riforme considerate essenziali come la legge Fornero e il Jobs Act. "Nel programma ci sono cose preoccupanti sul commercio", ha detto il commissaria europeo Cecilia Malmstrom. Di Maio e Salvini vorrebbero rivedere i trattati di libero scambio tra cui l'accordo di libero scambio con il Canada (Ceta) che non può entrare definitivamente in vigore senza la ratifica dei parlamenti nazionali dei 28, compreso quello italiano. "Ma vada a lavorare", ha risposto seccato il capo dei senatori leghisti, Gian Marco Centinaio. Anche per i Cinque Stelle si tratta "solo di pregiudizi", ma lo scontro resta. Eccome.

"Per ogni Paese dell'Ue ci sono delle regole- ci tiene a far presente un alto funzionario che lavora a Bruxelles - e ci sono delle regole anche per l'Italia".

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