Economia

Altavilla incontra Ghosn L'ipotesi Fca-Renault

Colloquio a Ginevra. Francesi sulle spine per Nissan Volkswagen paga 4,3 miliardi per il Dieselgate Usa

Pierluigi Bonora

E ora spunta un faccia a faccia tra Alfredo Altavilla, responsabile di Fca per Europa, Africa e Medio Oriente, con il numero uno di Renault-Nissan-Mitsubishi, Carlos Ghosn. I due manager si sono visti e hanno parlato in un ufficio dello stand di Fca al Salone di Ginevra. A scriverlo è il quotidiano spagnolo El Mundo. Un incontro casuale durante il giro tra gli stand di Ghosn, solitamente protetto da una folta scorta? Oppure Altavilla ha avuto carta bianca dai vertici del gruppo allo scopo di sondare strade percorribili in direzione di un nuovo accordo?

È possibile, prima di tutto perché tra l'ad di Fca, Sergio Marchionne, e il capo dell'Alleanza franco-giapponese non correrebbe buon sangue. L'altro motivo riguarda il rapporto non più rose e fiori tra Renault e Nissan (i 9,6 milioni di veicoli, venduti nel 2016, valgono la terza posizione mondiale), con i giapponesi che reclamano un peso maggiore nel gruppo in quanto l'Eliseo detiene sempre i diritti del doppio voto, anche se non mette bocca nelle decisioni di governance di Tokio.

E così se l'Alleanza, in vigore dal 1999, dovesse rompersi (in questo sarà importante l'imminente risultato elettorale in Francia), Renault (3,2 milioni i veicoli consegnati nel 2016) rimarrebbe con la romena Dacia e la russa Avtovaz, in quanto Mitsubishi (oltre 934mila unità vendute lo scorso anno) appartiene a Nissan (più di 5,5 milioni le immatricolazioni) per il 34%. Da qui l'urgenza di Renault di guardarsi attorno per evitare di perdere posizioni importanti. Ma anche se l'Alleanza tenesse, con Fca il tenace Ghosn conquisterebbe il primato nella classifica mondiale.

A questo punto la figura di Altavilla, negoziatore riconosciuto visti i precedenti con Chrysler, ma anche prima, ai tempi delle nozze Fiat-Gm, potrebbe tornare centrale nella ricerca del terzo socio. Considerando anche l'approssimarsi del congedo di Marchionne da Fca, come confermato dal top manager a Ginevra.

Intanto il Gruppo Volkswagen, 48 ore dopo aver detto no alle avances di Marchionne, ha dato seguito alle voci di un accordo con Tata Motors. Le due società hanno siglato un protocollo d'intesa allo scopo di «esplorare» le opportunità di una cooperazione strategica in India (e gli accordi industriali e commerciali in essere tra Tata Motors e Fca?).

Sempre ieri Volkswagen si è dichiarata colpevole davanti alla Giustizia Usa per il Dieselgate. Le accuse erano di frode, ostruzione della giustizia e ingresso di merci con falsa dichiarazione.

La Casa tedesca pagherà 4,3 miliardi di dollari, tra pendenze civili e penali.

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