Economia

Atlante verso il bis con Veneto Banca

Cda fiume sulla forchetta di prezzo per l'aumento da un miliardo. Rischio adesioni al lumicino

Atlante verso il bis con Veneto Banca

La maratona del consiglio di amministrazione di Veneto Banca è iniziata alle tre del pomeriggio e finita in tarda serata. Sul tavolo, la forchetta di prezzo a cui le nuove azioni saranno offerte in occasione dell'imminente aumento di capitale da un miliardo di euro. Ma, in attesa delle comunicazioni ufficiali, il verdetto pare quasi scontato: a Montebelluna si reciterà lo stesso copione della Popolare di Vicenza. Un interesse praticamente nullo da parte del mercato per le azioni dell'istituto veneto, e Atlante pronto a subentrare al consorzio di garanzia dell'aumento capitanato da Intesa Sanpaolo attraverso Banca Imi. Quanto al prezzo minimo, le anticipazioni scuotono il parterre degli 88mila piccoli soci che ormai temono il remake del caso Vicenza, ovvero 10 centesimi per azione. Se così fosse Montebelluna manderà in fumo, dal picco della gestione Consoli del 2012, quasi 5 miliardi di euro. Il prezzo massimo della forchetta, invece, sarà un valore simbolico (Vicenza lo aveva fissato a 3 euro), che in questo caso dovrebbe essere intorno ai 50 centesimi.

L'obiettivo del fondo è ottenere a questo punto il controllo del 100% della popolare in modo da poter operare una profonda ristrutturazione della banca. Resta l'incognita degli imprenditori veneti che inizialmente avevano mostrato disponibilità a sottoscrivere l'aumento per una quota attorno al 15% dell'offerta. Ma ieri appariva improbabile, a detta degli analisti, il raggiungimento della soglia minima di flottante pari al 25 per cento. Considerando anche che il lancio dell'operazione è previsto per il 6 giugno, fino al 20, con l'eventuale quotazione il 28.

Nel frattempo qualcosa si muove anche sul fronte della vicina Popolare di Vicenza: Gianni Mion, manager di fiducia della famiglia Benetton, ha dato la propria disponibilità a entrare in una lista per il prossimo cda: la richiesta gli è arrivata da esponenti del fondo Atlante, che controlla la banca con oltre il 99% del capitale dopo aver sottoscritto l'aumento da 1,5 miliardi che l'istituto ha dovuto fare per sistemare i propri coefficienti patrimoniali. Mion potrebbe essere il prossimo presidente dell'istituto in vista del rinnovo del board che arriverà con l'assemblea del 7 luglio. Atlante dovrà depositare la propria lista, che sarà l'unica, entro il 12 giugno, 25 giorni prima della riunione dei soci. Intanto 14 piccoli azionisti della banca hanno presentato una querela contro il notaio Francesca Boschetti per falso ideologico sulla verbalizzazione dell'assemblea del 5 marzo. «Stiamo ricostruendo l'ordine delle vostre richieste che non sono state evase, molti soci hanno lamentato la mancata esecuzione degli ordini di vendita delle azioni: chi è stato scavalcato sarà adeguatamente risarcito», era stata la promessa fatta dall'ad, Francesco Iorio, davanti ai seimila soci assiepati a Gambellara.

Nella sintesi che il notaio ha dato delle parole di Iorio non vi sarebbe però alcun accenno alla promessa ma solo una generica disponibilità ad aprire tavoli di confronto.

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