Economia

Auto, la Ue accelera: +15,5% Fca consolida il quarto posto

Il capo di Fiat, François, illustra la svolta del marchio: potranno essere riproposte vetture d'epoca come la 600

Pierluigi Bonora

Cinque mesi dopo l'inizio del 2016 la immatricolazioni di auto in Europa segnano un aumento del 9,7 (+15,5% in maggio, il migliore in termini di volumi dal 2008). Una nuova iniezione di ottimismo che spinge l'associazione europea dei costruttori, Acea, a rivedere al rialzo (+5%) le stime di fine anno. «È un boom a tutto tondo», sintetizza l'andamento Gian Primo Quagliano (Centro Studi Promotor). In questo scenario positivo, Fca registra un incremento delle immatricolazioni in tutti i mercati e consolida la quarta posizione nella classifica dei produttori con il 7,4% di quota nello scorso mese. I dati del gruppo vedono le vendite salire in maggio del 25,3% e del 17,6% da aprile, con la penetrazione che passa dal 6,4 a quasi il 7 per cento.

Per Torino, c'è però un problema, la Serbia, dove viene prodotta la Fiat 500L. «Siamo in trattative con l'azienda su un programma di dimissioni volontarie», afferma un sindacalista dello stabilimento di Kragujevac. Che ha aggiunto: «Crediamo che se Fiat chiuderà il terzo turno, centinaia di dipendenti perderanno il lavoro anche presso i sub appaltatori». A essere interessati dalle «dimissioni volontarie» sarebbero il 30% dei 3.100 lavoratori. La fabbrica è una joint venture: Fca possiede il 67% e lo Stato serbo, che ha garantito al Lingotto importanti agevolazioni in cambio dell'investimento, il restante. In una nota, Torino «conferma i suoi impegni nel Paese», concludendo che la ristrutturazione «non avrà conseguenze sull'attività economica e sulla consolidata leadership di Fca Serbia nell'export». La 500L, in Europa, resta intanto il modello più venduto nel suo segmento (32,9% di quota).

Tornando ai risultati di Fca nel Vecchio continente, e in attesa dei primi riscontri sulla nuova Alfa Romeo Giulia, da poco in vendita, è soprattutto il marchio Fiat (+26,8% in maggio e +18,4% da gennaio) a dare importanti segnali dopo il cambio di rotta deciso da Fca. E se Panda e 500 guidano le vendite nelle «piccole», la scelta di tornare a presidiare il segmento C con Tipo, rispolverando un vecchio nome, risulta azzecata: 4.800 quelle immatricolate il mese scorso in Europa e seconda vettura «media» più venduta in Italia.

Fiat, dunque, al contrario di quanto era stato stabilito tempo fa, non si baserà più su due famiglie, Panda e 500 (insieme ai modelli derivati), ma ora guarda anche ad altri segmenti, con Tipo (per ora berlina e 5 porte, da settembre anche wagon) e 124 Spider (altro nome storico rispolverato).

Olivier François, ad di Fiat Automobiles e direttore marketing di Fca, spiega come «Panda e 500 siano la migliore incarnazione di due approcci molto Fiat, rispettivamente funzionale, pratico e dal prezzo abbordabile; emozionale, all'insegna di italianità ed heritage». La gamma Tipo, in proposito, «propone la ricetta che ha sempre caratterizzato il segmento C di Fiat, cioè praticità, spazio e prezzo competitivo. E la 124 Spider, al debutto, consente alla famiglia emozionale di ampliarsi».

È scontato, a questo punto, chiedere a François se in futuro il gruppo prevede di riproporre altri nomi gloriosi, come 600 e tanti altri. «Con lo sviluppo del marchio Fiat - risponde il manager - dobbiamo lavorare su due assi: volumi e immagine. E l'implemento futuro della gamma emozionale potrebbe ricollegarsi a vecchie emozioni, come è successo con 124 Spider. Anche 600 fa parte di queste. Ma si può scavare ancora all'interno del filone 500. In passato si è pensato a un Pandone, ma poi abbiamo optato per Tipo, per il suo Dna.

Il mercato, in questo momento, chiede modelli come questo».

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