Economia

Il Cnel vuole modificare il codice stradale

Tra le proposte del disegno di legge anche l'obbligo per i proprietari dei veicoli di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificato

Il Cnel vuole modificare il codice stradale

Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel), cioè quell'ente che molti politici hanno cercato di abolire ma che è sempre lì al suo posto, adesso vuole modificare il codice stradale.

Ancora non sono chiari i motivi ma, come scrive da La Verità, il Cnel ha partorito un disegno di legge di riforma del Codice della strada. La bozza di riforma in questione si chiama "Correttivi al Codice della strada per una maggiore sicurezza stradale e nel lavoro agricolo", ed è datata 25 settembre.

Che cosa prevede la proposta del Cnel? Obblighi abbastanza controversi, come ad esempio quello che costringerebbe i proprietari di veicoli di avere un indirizzo di posta elettronica certificato (pec) da iscrivere nei registri della Motorizzazione.

L'introduzione della pec, sostiene il Cnel, consentirebbe ai proprietari dei mezzi di ricevere le comunicazioni di eventuali violazioni, in aggiunta a comunicazioni varie.

Gli altri provvedimenti

Il provvedimento, oltre a essere di dubbia utilità, rappresenta un ostacolo non da poco per gli anziani, ma più in generale per tutti coloro che non possiedono o usano computer o smartphone. Dovesse essere approvata la legge del Cnel, queste persone dovranno rivolgersi a un professionista se vorranno continuare a muoversi con le loro auto e moto.

Ma il ddl presenta anche altri aspetti su cui vale la pena concentrare la nostra attenzione, tra cui l'obbligo per i ciclisti di indossare il casco (e per ciclisti si intende chiunque monti su una bicicletta) e il considerare "convogli eccezionali" i veicoli agricoli di grandi dimensioni. Quest'ultimo punto, tra l'altro, costringerebbe gli agricoltori a studiare bene le strade da percorrere, perché i convogli eccezionali per spostarsi devono richiedere un'apposita autorizzazione ai Comuni.

Ricordiamo che nei suoi 62 anni di vita il Cnel ha dato vita fin qui a 26 disegni di legge, nessuno approvato in Parlamento.

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